R. & P.
«Mentre il governo nazionale vara ulteriori commissariamenti inviando una task force dalla Regione Veneto per riorganizzare la chirurgia nella nostra Regione, gli interventi che servono continuano ad essere rinviati. Gli ospedali della Provincia di Reggio sono a corto di personale medico, infermieristico e spesso e volentieri devono affrontare anche la carenza di medicine in reparti fondamentali come Ematologia o Oncologia. Servono assunzioni e investimenti se davvero non si vuole lasciare la Calabria in balia di se stessa».
A sostenerlo è il delegato dell’l’Udc per Reggio Calabria Riccardo Occhipinti, il quale si schiera a sostegno della raccolta di firme per salvare l’Ospedale di Locri. Non è pensabile che il presidio ospedaliero di Locri possa chiudere, bisogna intervenire in maniera concreta affinché i cittadini della Locride che in tutti questi anni sono stati abbandonati dall’ attuale classe politica e dai vari Commissari che si sono succeduti nella gestione della sanità calabrese, è arrivato il momento di dire basta. Mi rivolgo al Prefetto di Reggio Calabria affinché intervenga immediatamente per mettere fine a questa situazione. Non è possibile che i cittadini debbano raccogliere delle firme per non far chiudere un importantissimo presidio medico a tutela di un loro diritto fondamentale. Siamo davanti ad un ennesimo fallimento della politica calabrese che sta abbandonando a se stessa un’intera comunità».
«Il nostro partito – afferma ancora Occhipinti – è da sempre vicino alle esigenze e ai diritti dei cittadini e sosterrà la raccolta di firme per evitare che un fondamentale presidio sanitario come l’Ospedale di Locri possa scomparire dopo aver visto chiudere reparti fondamentali come quello di Ortopedia ».
«Ugualmente grave la situazione all’Ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena che rischio la paralisi delle attività – dice ancora Occhipinti – il reparto Anestesia-Rianimazione che riveste un ruolo fondamentale per il funzionamento di gran parte degli altri reparti, perderà presto altri due medici per raggiunti limiti pensionistici. Per legge il reparto in questione dovrebbe contare 18 medici rispetto agli attuali posti letto ed alla attività operatoria, invece, ce ne sono solo 7 al punto che lo stesso Primario, stante lo stato di assoluta emergenza, pur essendo alle soglie del collocamento a riposo, è costretto ad espletare turni di guardia diurni e notturni. Una situazione davvero insostenibile – conclude Occhipinti – sulla quale il prossimo governo regionale di centrodestra dovrà dare urgenti risposte».
Riccardo Occhipinti
Delegato Udc Reggio Calabria