Palermo è una città tutta da scoprire, con la sua storia molto variegata, che si manifesta nei suoi luoghi simbolo, e le sue specialità culinarie tutte da gustare.
Lo “zio” che accoglie Johnny Stecchino alla stazione di Palermo, in un celebre monologo scherza con ironia sulla Mafia, parla del traffico come del male di Palermo e della Sicilia.
Che a Palermo ci sia traffico, come in ogni grande città, è scontato, ma ciò che un turista trova qui è un particolare miscuglio di tradizioni, stili architettonici e sapori tutti da scoprire.
Di hotel a Palermo se ne trovano moltissimi, i migliori nel suo centro storico: via Maqueda, Politeama, nelle vicinanze del Parco Piersanti Mattarella (Giardino Inglese).
Fatta la scelta c’è poi una città da esplorare: scopriamola insieme.
Cinque luoghi da visitare a Palermo
Partiamo dal Parco Piersanti Mattarella, anche noto come Giardino Inglese.
Questo parco pubblico nasce nel 1851 dalla mente dell’architetto Giovan Battista Filippo Basile, e per quanto presenti la linearità tipica dello stile di parco all’italiana, segue le forme del terreno come un parco all’inglese (da cui il suo nome).
Passiamo poi a un luogo tanto unico quanto pauroso, da visitare solo se la visione della morte non fosse insopportabile.
Le catacombe dei Cappuccini contengono migliaia di corpi mummificati, scheletri e teschi di frati e palermitani che tra 1500 e 1800 hanno avuto modo (e soldi) per permettersi questa particolare “sepoltura”.
A nord-est delle catacombe, non lontano dal porto, si trova la piazza verdi, al cui centro domina il maestoso Teatro Massimo di Palermo.
L’edificio, in stile neoclassico-eclettico, sorge dove un tempo v’erano una chiesa e un monastero, demoliti proprio per fare spazio ad esso.
È il più grande teatro lirico d’Italia, il terzo d’Europa.
Ma Palermo è nota anche per i suoi colorati e vivaci mercati.
Il primo di cui parliamo è Vucciria, poco più a sud del teatro Massimo.
Qui si possono trovare in abbondanza pesci di ogni tipo, verdure di stagione e frutta, nonché bancarelle con la classica vendita di panini imbottiti con le pietanze tradizionali a base di carne.
Ancor più noto è Ballarò, il mercato più antico di Palermo, animato ogni giorno da tantissimi palermitani in giro per la spesa ma anche dai venditori che in maniera vocale li richiamano e li attirano presso la propria bancarella.
Questo, per turisti e locali, è il regno dello street food palermitano.
Cosa mangiare a Palermo?
Palermo, come accennato, offre nei suoi mercati tradizionali (ma anche al ristorante in varie forme) i propri piatti tipici, pasti da mangiare e gustare per strada al volo che oggi si chiamano genericamente street food. I più noti sono tre:
- le panelle: pane e panelle, sia a Palermo che in giro per la Sicilia, è un pasto saziante e dal sapore particolare. La panella è una frittella di farina di ceci;
- panino con la milza (meusa): la milza, cotta al vapore o bollita insieme con polmone (o anche trachea) di vitello, viene tagliata sul posto e poi inserita nel panino quando il cliente ne ordina uno. Probabilmente questo è il cibo di strada simbolo di Palermo;
- stigghiole: sono involtini di interiora di agnello, condite con prezzemolo (e cipolla) e poi grigliate.