di Adelina B. Scorda
PALIZZI – Un incontro che si è concluso solo ne tardo pomeriggio di oggi quello intercorso fra il sindaco di Palizzi Sandro Autolitano e il prefetto di Reggio Calabria. Ore di concertazione tese a rimarcare la tesi dell’insufficienza del numero dei consiglieri della minoranza (che giorni fa hanno rassegnano in blocco le dimissioni) necessari a far cadere il consiglio, che non hanno sortito i risultati sperati.
Rimane ancora da capire, a causa della farraginosa macchina burocratica, se le dimissioni in massa dei cinque consiglieri d’opposizione possano essere condizione determinante per lo scioglimento del comune. Infatti, nonostante il decreto del governo Monti abbia ridotto il numero dei consiglieri comunali, non è chiaro se il numero minimo degli stessi debba essere arrotondato per eccesso o per difetto, visto che attualmente, almeno per il caso di Palizzi è pari a 5,5. Secondo quanto affermato nei giorni scorsi su Lente Locale dal sindaco Autolitano, inoltre, “Le dimissioni in discorso sono state rassegnate da 5 Consiglieri, pertanto, di fatto, non può ritenersi che queste costituiscano la maggioranza richiesta dalla legge (almeno 5,5 Consiglieri). Non parrebbe applicabile, quindi, il principio di arrotondamento per difetto, poiché la normativa è molto chiara a riguardo, richiedendo, per le ipotesi di scioglimento anticipato, “la metà più uno dei Consiglieri assegnati” e non già la sola metà dei Consiglieri. La tesi in discorso risulta altresì corroborata dal fatto che il numero di cinque Consiglieri Comunali non costituisce nemmeno la maggioranza in consiglio comunale (computando il Sindaco). Ed ancora, le funzioni dell’Assise, con le dimissioni dei cinque Consiglieri, non risultano affatto compromesse, considerato che il Consiglio può benissimo riunirsi, bastando 1/3 dei Consiglieri assegnati, e può benissimo deliberare, bastando la maggioranza assoluta dei Consiglieri presenti”. Le probabilità, però, che il consiglio rimanga in piedi si fanno sempre più esigue in quanto stando sempre al decreto del governo Monti e considerata la disparità numerica in seno al consiglio la metà consistente in 5,5 sarebbe da arrotondare per eccesso decretando difatti la fine del mandato di Autolitano. Intanto il prefetto avrebbe concordato con il sindaco qualche altro giorno per effettuare ulteriori accertamenti sul caso specifico chiedendo lumi la Ministero, intanto da ambo le parti si spulcia fra gli archivi alla ricerca di casi analoghi ‹‹anche se le probabilità che l’amministrazione prosegua il suo mandato fino al naturale conclusioni sono quasi nulle, non credo purtroppo – ha dichiarato il sindaco – che possa verificarsi una conclusione diversa soprattutto se si considerano alcuni casi analoghi in Lazio e in Campania››. Si dovrà attendere ancora qualche giorno, probabilmente entro la fine della settimana per sapere quale sorte toccherà al comune di Palizzi.