di Gianluca Albanese
PALIZZI – Sandro Autolitano non ci sta. Il sindaco di Palizzi, dopo aver appreso delle dimissioni di cinque consiglieri comunali che nelle intenzioni dei dimissionari devono dare la stura alla procedura di scioglimento del consiglio comunale, ha scritto al prefetto di Reggio Calabria per sostenere la tesi dell’insufficienza del numero dei consiglieri necessari a far cadere il Consiglio.
«Perchè – ha spiegato Autolitano a Lente Locale – dopo il decreto del governo Monti che ha ridotto il numero dei consiglieri comunali, non è chiaro se il numero minimo degli stessi debba essere arrotondato per eccesso o per difetto, visto che attualmente è pari a 5,5. In ogni caso – ha proseguito il sindaco di Palizzi – noi stiamo cercando di trovare dei precedenti analoghi in Italia per corroborare la nostra tesi e, anche se avremmo potuto farlo, non abbiamo convocato il civico consesso perchè non ci sembrava opportuno compiere degli atti d’imperio. In ogni caso – ha concluso – lunedì mattina incontrerò il prefetto per discutere di persona la questione e mi rimetterò alle sue decisioni». E se, in caso di scioglimento, Autolitano potrebbe fare ricorso al Tar, per ora non ci rimane che attendere l’incontro di lunedì col prefetto e riportare il testo integrale della lettera che gli ha indirizzato il primo cittadino di Palizzi. «In merito – è scritto nella lettera – alle dimissioni dalla carica di Consigliere rassegnate contestualmente da cinque Consiglieri comunali del Comune di Palizzi con atto unico in data 04 luglio 2013, ad avviso dello scrivente, non ricorre l’ipotesi di scioglimento anticipato del Consiglio Comunale. Infatti, stando al tenore letterale dell’art. 141 comma 1 lettera b) n°3, il Consiglio Comunale viene sciolto, tra l’altro, “per la cessazione della carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purché contemporaneamente presentati al protocollo dell’Ente, della metà più uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il Sindaco ”. Questa ipotesi non si è verificata. Il Consiglio Comunale di Palizzi è composto da 10 Consiglieri compreso il Sindaco. La metà dei Consiglieri assegnati più uno, eludendo il sindaco, è di 5,5 Consiglieri (9/2 = 4,5 + 1 = 5,5). Le dimissioni in discorso sono state rassegnate da 5 Consiglieri, pertanto, di fatto, non può ritenersi che queste costituiscano la maggioranza richiesta dalla legge (almeno 5,5 Consiglieri). Non parrebbe applicabile, quindi, il principio di arrotondamento per difetto, poiché la normativa è molto chiara a riguardo, richiedendo, per le ipotesi di scioglimento anticipato, “la metà più uno dei Consiglieri assegnati” e non già la sola metà dei Consiglieri. La tesi in discorso risulta altresì corroborata dal fatto che il numero di cinque Consiglieri Comunali non costituisce nemmeno la maggioranza in consiglio comunale (computando il Sindaco). Ed ancora, le funzioni dell’Assise, con le dimissioni dei cinque Consiglieri, non risultano affatto compromesse, considerato che il Consiglio può benissimo riunirsi, bastando 1/3 dei Consiglieri assegnati, e può benissimo deliberare, bastando la maggioranza assoluta dei Consiglieri presenti. Alla luce di quanto chiarito, l’Amministrazione Comunale scrivente ritiene di dover considerare non sufficiente il numero dei Consiglieri dimissionari ai fini dello scioglimento ex art. 141 comma 1 lettera b) n. 3, necessitando, a tal riguardo, le dimissioni di almeno 5,5 Consiglieri assegnati».