di Walter Scerbo*
Assolti perché il fatto non sussiste. Giovedì scorso, dopo due ore di camera di consiglio, i giudici del Tribunale di Locri hanno così concluso la vicenda giudiziaria, che vedeva imputati il Sindaco di Palizzi, Walter Scerbo, e il dirigente dell’Area tecnica, Pietro Larizza, difesi dagli avvocati Rocco Mollace e Giuseppe Spadaro, a cui va il merito di un’attività difensiva che ha demolito, sul piano logico-giuridico, l’impianto accusatorio.
Vicenda che prendeva le mosse dalla denuncia con un filmato fatto da due cittadini di Palizzi e che aveva fatto scattare un’indagine condotta dai carabinieri di Palizzi Marina e dalla delegazione di spiaggia di Melito P.S.
Conclusa la quale, oltre ai numerosi capi di imputazione, che andavano dal danno ambientale grave ed irreparabile, all’inquinamento e compromissione delle acque di superficie, del suolo e del sottosuolo, al deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi, all’ostacolo ed all’intralcio alle indagini, veniva sequestrato il depuratore comunale e la foce della fiumara Palizzi, e, addirittura, chiesto l’arresto dei presunti responsabili, il Sindaco ed il geom. Larizza.
Il fatto eclatante, emerso in oltre 10 udienze, è stata la correttezza dell’azione amministrativa, tesa al ripristino immediato della funzionalità del ciclo di depurazione, travolto dai danni alluvionali del novembre 2015. Tanto da far chiedere dallo stesso pubblico ministero l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
Speriamo che sia giunto il tempo della riflessione e della consapevolezza che le azioni non possono essere guidate dall’obiettivo di colpire la persona di Walter Scerbo.
*: sindaco di Palizzi