di Redazione
PALIZZI – Una lettera contenente un messaggio sgrammaticato e dal tono minatorio, è stata indirizzata al sindaco di Palizzi Arturo Walter Scerbo nella giornata di ieri.
Nella missiva – se così la possiamo definire – viene fatto riferimento alla scelta del primo cittadino di avviare i progetti di accoglienza degli immigrati.
Pronta la reazione di Scerbo che, con in una nota diffusa agli organi di stampa ha scritto che “Come Sindaco di Palizzi e come Amministrazione Comunale continueremo a fare il nostro dovere al servizio della comunità e del territorio.
Le minacce dirette o velate, fisiche o epistolari non fermano il nostro impegno, per proiettare Palizzi al futuro, anche in chiave di accoglienza e diritti di tutti, immigrati compresi.
La bellissima esperienza che stiamo facendo, con l’ospitalità in prima accoglienza nell’ostello di Pietrapennata di undici extracomunitari, vuole essere, ancora una volta, il segnale del profondo spartiacque nel modo di amministrare Palizzi, che ci contraddistingue.
A Palizzi nessuno è straniero e la nostra comunità non vuole togliere dal vocabolario la parola “solidarietà”, perché la civiltà è solidarietà, così come la buona politica, e solo la buona politica, potrà far sì, che il mondo di domani sia migliore.
Nessuna minaccia – conclude il sindaco Scerbo – ci fermerà, così come nessuno fermerà la Vita ed il Mondo che cambia!”.
Al sindaco di Palizzi è giunta la nota di solidarietà da parte del consigliere regionale Arturo Bova, presidente della commissione speciale per la Lotta alla ‘ndrangheta:
«Esprimo tutta la mia più ferma e sincera solidarietà al Sindaco di Palizzi Walter Scerbo, per il vile gesto intimidatorio di cui è stato fatto oggetto ad opera di ignoti. Non importa quale sia la matrice del gesto: xenofoba, mafiosa, politica. La nobiltà dell’azione di governo del Sindaco Scerbo e delle sue politiche dell’accoglienza e dell’integrazione vanno di pari passo con l’azione del Governo regionale e nazionale. A niente e a nessuno è permesso di intralciare questo percorso umanitario e allo stesso tempo fortemente strategico nella risoluzione della grave problematica dei flussi migratori. Mi piace sottolineare la risposta matura data dal Sindaco e la dichiarazione di non voler indietreggiare di un solo passo nella sua azione di governo protesa ad attuare un’integrazione vera, dignitosa e carica di umanità. Non è dunque ammissibile, a prescindere dalla matrice del grave atto, che un Sindaco coraggioso come Scerbo sia stato intimodito solo per aver accolto i migranti nella sua Palizzi. Una decisione altamente meritoria, che gli ha però incredibilmente fruttato minacce di morte rivolte a sé e alla famiglia. Un fatto grave, sconfortante, inaudito, di fronte al quale non soltanto io, ma tutta la società civile dovrebbe ribellarsi, perché ci mette di fronte a una terribile piaga: la xenofobia. Una tendenza odiosa, il peggiore decadimento dell’umanità che, a differenza della mafia spinta da altre perverse logiche, poggia anche sulla inaccettabile barbarie di considerare un individuo inferiore rispetto a un altro per il colore della pelle o l’appartenenza a una razza».
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