DALL’ASSOCIAZIONE ESCURSIONISTICA “GENTE IN ASPROMONTE” RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
L’escursione consente di ammirare panorami paesaggistici meravigliosi e mutevoli che spaziano dal mare alla montagna, di percepire il silenzio e l’isolamento di luoghi remoti e quasi dimenticati. L’escursionista rimane folgorato dalla bellezza dei luoghi ed ammaliato dalla diversità ed unicità degli ambienti che, pur tanto dissimili, coesistono in uno spazio geograficamente limitato (alternarsi giocoso di verdeggianti pascoli assolati, fitta macchia mediterranea, curiose formazioni rocciose e panorami mozzafiato). Il sentiero si snoda attraverso una varietà di ecosistemi ed habitat estremamente eterogenei che rappresentano un vero inno alla biodiversità.
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Il territorio oggetto dell’escursione offre all’escursionista la piena consapevolezza del mirabile intreccio tra il predominante elemento minerale (rocce, pietre, frane e fiumare) sul quale è tenacemente radicato il mondo vegetale (boschi, pascoli, radure) e quello umano (insediamenti, coltivi, ovili).
Nella descrizione di questo tratto di territorio risultano calzanti, ben appropriate le parole di Alvaro “ E’ una bellezza di pura geologia, di conformazione del terreno e di storia della terra, che ha il ricordo di un cosmo operante,… è la stessa natura che prende atteggiamento d’architettura, l’opera dell’uomo che fa tutt’uno con essa”. (Corrado Alvaro, Itinerario italiano)
Descrizione del sentiero :Si parte dall’abitato di Pietrapennata (h 675 s.l.m.), piccola frazione di Palizzi, della quale Edward Lear rimase talmente affascinato che nel “Diario” delle tappe del suo viaggio a piedi scrisse “non ricordo di aver visto un posto più bello di quello della <roccia alata>, nominata impropriamente piumata….In qualunque luogo si andrà sarà molto difficile trovare un’altra Pietrapennata….”.
Dopo essersi riforniti di acqua nella piazzetta, si attraversano stretti vicoli fiancheggiati da abitazioni in abbandono, testimonianza del tessuto medievale dell’abitato. Attraversato l’abitato, si devia a destra sulla strada asfaltata che conduce a Staiti; percorse poche centinaia di metri, si devia a sinistra e poi ancora a sinistra, fino a giungere ad un poggio panoramico con vista su P.ta di Gallo, un vero e proprio monumento di conglomerati rocciosi che si erge maestoso, sfidando l’azione distruttrice degli agenti atmosferici.
Si procede verso P.ta di Gallo attraverso un viottolo che si snoda tra terrazzamenti delimitati da muri a secco (armacere) e rade querce, fino a giungere ad un caseggiato abbandonato di pietre e mattoni (Loc. Salemi h 730 s.l.m..) dal quale è possibile ammirare l’assetto produttivo del territorio sottostante, un mosaico dalle accese policromie, con i calanchi rivieraschi stabilizzati in parte da rimboschimenti di pini ed eucalipti, che, con il loro biancore, creano uno stridore di tinte con il verde dei coltivi ad ulivi. Si giunge agevolmente in un pianoro (Loc. Cerasara) dove risalta la presenza di una moderna costruzione in pietra dal carattere nuragico. Si procede a sinistra in salita, ai piedi di P.ta di Gallo, quindi si devia a destra, fino a giungere tra due formazioni rocciose. Si procede tra formazioni rocciose forgiate dagli agenti atmosferici in forme curiose e bizzarre, immerse a tratti nella macchia mediterranea, tanto da creare un paesaggio unico e ricco di fascino, che crea nell’escursionista sensazioni indelebili.
Il sentiero continua, in località Forestola, tra una fitta macchia mediterranea con un piano arboreo composto da querce e lecci ed un sottobosco ricco di eriche e rampicanti come la vitalba; si scende verso Sud-Est fino a giungere ad una sterrata, in prossimità della recinzione con filo spinato, si devia a sinistra seguendo un vecchio sentiero che fiancheggia la base di P.ta di Gallo e prosegue in un lecceto con ampia veduta sulla valle sottostante e sul Santuario di S. Maria dell’Alica. Si procede agevolmente, in leggera discesa, attraverso una radura colonizzata da una fitta macchia di cisto, fino a giungere ai ruderi del santuario bizantino di S. Maria dell’Alica, tra i quali spicca il campanile con il tetto dalla caratteristica forma cuspidata, che si erge solitario, quasi a voler sfidare il tempo.
Dai ruderi del Santuario, si torna sui propri passi per un breve tratto, fino a giungere ad una sterrata che taglia il versante Ovest di P.ta di Gallo e consente di godere di un ampio panorama su M. Cerasia e Bova Superiore e di splendide immagini montane che ricordano paesaggi alpini, con pascoli d’alta quota alternati a profonde valli fluviali divise da irti crinali. Attraverso tale sterrata, dopo circa 20 minuti, si giunge al cimitero di Pietrapennata e, proseguendo lungo la strada asfaltata, si arriva infine all’abitato.