DAL COMITATO INTERPROVINCIALE PER IL DIRITTO ALLA SICUREZZA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA:
L’Imprenditore Bruno Bonfà e il Presidente del CIDS Demetrio Costantino hanno fatto pervenire al Prefetto della Provincia dottor Claudio Sanmartino la seguente lettera dove , tra l’altro , è scritto:
{loadposition articolointerno, rounded}
“ Nel territorio della Provincia reggina sembrerebbe esserci , da parte di alcune istituzioni, Amministratori, esponenti politici ,sindacali e associazioni , una più attenta valutazione sulla estrema gravità della diffusa e pericolosa criminalità organizzata e sulla crescente crisi economica e sociale che provoca profondo disagio tra ampie fasce della popolazione .
Ma , in assenza di urgenti misure corrispondenti , non si può riuscire a superare la profonda crisi che investe un alto numero di Aziende costrette , purtroppo, a chiudere e licenziare i dipendenti nei vari settori che pure avevano finora trovato una occupazione sia pure provvisoria e precaria.
Un esempio della drammaticità della situazione emerge anche dall’ appello di un imprenditore coraggioso, molto apprezzato in Italia, titolare di una Azienda nella Locride di circa 50 ettari con colture a bergamotto a diversa e pluria diversificazione colturale e zootecnica di alta qualità e che con noi firma questo appello.
Si tratta di Bruno Bonfà che nei giorni scorsi ha inviato alle maggiori istituzioni una lettera- documento sollecitando, per le rispettive competenze, specifici interventi,tra i quali approfondite investigazioni per risolvere definitivamente la problematica relativa alla annosa presenza ancora oggi persistente delle “ vacche sacre “ che in questa azienda pascolano abusivamente creando danni ingenti a impianti,colture, pro dotti
E’ il caso di ricordare la tragedia vissuta dall’imprenditore Bruno Bonfà il cui padre, Stefano Bonfà, allora anche apprezzato Segretario comunale della DC, venne assassinato in un agguato mafioso il 3 ottobre1991 all’interno della sua Azienda, con fucile, caricato a pallettoni, calabro 12, da criminali, rimasti ignoti.
C’è però ferma convinzione e fondati sospetti che oggi come ieri siano le pericolose cosche del comprensorio a controllare il territorio e compiendo intimidazioni, incendi, attentati, abusi, prepotenze e che lasciano pascolare anche le “ vacche sacre”
Sulla situazione esistente non più tollerabile è stata inviata al Prefetto della Provincia, al Dirigente dell’Area 1° della Prefettura, al Procuratore della Repubblica di Locri, al Questore di Reggio, al Presidente della Commissione Regionale Antindrangheta, al Presidente del Consiglio Regionale, all’Assessore Regionale all’Agricoltura e ai Consiglieri Regionali una lettera informativa sulla grave situazione.
In essa si sollecita: 1) il riesame immediato della Legge regionale antimafia rilevando l’inadeguatezza delle norme vigenti ; 2) il reinserimento nella graduatoria delle aziende con colture di bergamotto escluse dai finanziamenti; 3) l’intervento immediato da parte del Corpo Forestale dello Stato per procedere alle investigazioni ai fini dell’abbattimento delle “ vacche sacre”; 4) l’effettuazione su questo problema del sopralluogo in esecuzione delle due relative sentenze emesse dal Consiglio di Stato dopo i ricorsi presentati dall’Imprenditore;5) la modifica e l’attuazione della legge n. 44 del 1999 sul risarcimento per le vittime e familiari di vittime della mafia.
Ed è augurabile che il problema sia affrontato anche dalla Commissione Parlamentare Antimafia alla quale è stato chiesto di essere auditi nel corso delle visite previste in Calabria .
Pertanto , con la presente lettera, il CIDS e l’Imprenditore Bonfà , hanno chiesto , per ora, al Prefetto dottor Claudio Sammartino un incontro e hanno rivolto all’onorevole avvocato Armando Veneto , già parte civile per la famiglia Bonfà per l’omicidio di Stefano Bonfà, l’invito a partecipare all’incontro richiesto”.
Demetrio Costantino, Presidente CIDS ( Comitato Interprovinciale per il diritto alla sicurezza) e Bruno Bonfà Imprenditore vittima della ndrangheta
15. 4. 2014.