R. & P.
PAZZANO – Una mostra fotografica per scoprire “Volti, scorci e paesaggi della Vallata dello Stilaro” in esposizione presso il Museo minerario di Pazzano dal 28 luglio al 4 agosto 2019. L’esposizione patrocinata dal Comune di Pazzano, promossa dalle associazioni Telemontestella, Ricomincio da Me, Pro Loco, Orchestra “Città di Pazzano” e dalla Parrocchia S. Maria Assunta, rappresenta l’anima di un gruppo di 19 fotoamatori uniti da una grande passione per la fotografia e per il territorio. Scopo della mostra fotografica è quello di trasmettere gli stati d’animo di un momento che attraverso la fotocamera esprimono situazioni ed emozioni di una visione puramente intimista e di ciò che alimenta la passione di tutto il team fotografico, ed è questo l’elemento fondamentale per trasmettere realmente l’idea di un paesaggio attraverso l’occhio di questi “sognatori del paesaggio”.
La mostra, curata da Romilda Vasile, si divide in due sezioni: la prima e principale sezione della mostra, è dedicata alla fotografia contemporanea e presenta una selezione di oltre centoventi opere che scrutano, osservano, definiscono aspetti inediti del paesaggio cogliendone tratti che, a volte, sfuggono all’occhio umano e che ora, attraverso la fotografia delineano, in tutta la loro bellezza, colori, prospettive e visuali proprie del nostro territorio.
Le oltre centotrenta opere in mostra a Pazzano raccontano per questo le meraviglie, la suggestione della Vallata dello Stilaro, attraverso le colline innevate, il fascino dei fiori, le verdi distese dei prati e delle colline, gli imponenti luoghi di culto millenari, le architetture povere dei borghi storici consunti dal tempo e dall’incuria, i poetici e malinconici siti dell’ archeologia industriale, le tradizioni, le suggestive rocce di calcare e i loro anfratti segreti.
Le differenti modalità stilistiche con le quali i fotografi si sono accostati al tema della fotografia permette quindi solo di poter ammirare parte del territorio, ma soprattutto la varietà delle personali indagini artistiche, ciascuna delle quali verte su differenti prospettive di visione e analisi. Ogni artista indaga il paesaggio, urbano o naturale, attraverso un personale filtro d’analisi. Si tratta di puro documentarismo, non retorico, raccontato con intensa narratività visiva.
La seconda sezione della mostra, a cura di Francesco Montepaaone, è un allestimento emozionale di foto d’epoca: una finestra sul passato fatta di ricordi sbiaditi, di storie vissute, di racconti per immagini. Personaggi, luoghi e aspetti di piccole comunità che attraverso la fotografia hanno lasciato un segno del loro passaggio e hanno scritto pagine di vita, gioia, passione, identità.
Foto che riavvolgono la pellicola della memoria e che dal passato ci riportano al presente, al vissuto contemporaneo, per comprendere il passato , realizzare il presente, sognare il futuro.