di Antonio Baldari
PAZZANO – Si rivela sarcasticamente corretto. O scorretto, dipende naturalmente dai punti di vista, ma di certo c’è che Sandrino Taverniti, sindaco di Pazzano, non l’ha preso manco di striscio il durissimo attacco che il circolo cittadino del Partito Democratico ha mosso all’amministrazione comunale che egli guida dallo scorso 31 maggio, ad avvenute elezioni amministrative celebratesi nel ridente centro dell’entroterra nell’Alto jonio-reggino;
ed invero, il primo inquilino di piazza IV Novembre accende il dialogo con il cronista sostenendo, per l’appunto con una buona dose di sarcasmo, con la domanda: “Il presunto circolo del Pd di Pazzano? Con molta onestà Le dico che ho preferito partecipare alla marcia degli scalzi!” – facendo chiaro riferimento alla manifestazione celebratasi nella mattinata di ieri in quel di Gioiosa Jonica.
Eppure, incalza lentelocale.it, le reprimende che i piddini pazzanesi muovono all’attuale governo cittadino non sono al miele, tutt’altro, volendo cambiare la consonante iniziale appaiono invece molto al fiele tra impennate di aliquote per i tributi e innalzamento impazzito delle tasse gravando, a loro dire, sulle tasche dei cittadini chiamati, unitamente ai consiglieri di minoranza, a fare le proprie rimostranze ed a procedere adottando i provvedimenti consentiti dalla normativa vigente; e, anche in tal caso, Taverniti non batte ciglio: “Guardi non aggiungo né tolgo nulla rispetto a quello che solo pochi giorni fa Le ho detto nell’intervista che Le ho rilasciato – riprende il primo cittadino di Pazzano – ribadisco che gli uffici stanno alacremente lavorando nel sistemare le carte e quando verrà il momento del Consiglio comunale daremo tutte le risposte possibili al Partito Democratico, alla minoranza ed ai cittadini tutti, dicendo chiaramente come stanno le cose oggi prescindendo da come le abbiamo trovate, sottolineando ancora una volta – epiloga Sandro Taverniti – che non abbiamo potuto spendere un solo euro fino all’approvazione del bilancio previsionale 2015, in ogni caso attendo proprio con ansia crescente cosa faranno i consiglieri di minoranza e quali provvedimenti intenderanno adottare…”.
Concludendo con il sorriso. Che non sia, mutuandolo da un noto capolavoro letterario, riso amaro.