di Redazione
PAZZANO – Al termine della serata la commozione si è teneramente diffusa in piazza IV Novembre, a Pazzano, per il tributo alla memoria di Giuseppe Coniglio, al secolo ‘U Poeta. La manifestazione organizzata dall’amministrazione comunale, guidata da Sandro Taverniti, e la Pro-loco pazzanese presieduta da Renzo Campanella ha visto una serata dalla cornice di pubblico assai composta nel seguire i vari spezzoni proposti e diretti dal nostro Antonio Baldari, coordinatore dell’evento e che ha goduto della partecipazione attiva del maestro Attilio Lorenti, che ha provveduto insieme alla maestra Teresa Verdiglione, a preparare una trentina di bambini, tutti rigorosamente abbigliati con vestiti caratteristici del luogo, che hanno eseguito dei canti popolari delle varie regioni italiane, da “Piemontisina bella” a “Ciuri Ciuri”, dalla “Società dei magnaccioni” a “Funiculì funiculà”, da “Vitti ‘na crozza” a “Calabrisella” e via via di questo tenore.
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Intervallando la declamazione di poesie scritte da Giuseppe Coniglio e curate, nella circostanza, da Antonietta Murace, Mariannina Cuteri e Francesco Coniglio, in questo sostenuti da video tecnicamente confezionati da Francesco e Maria Pia Russo, riproponenti altri scritti artistici del “Poeta” che nel corso degli anni sono state premiate in vari concorsi locali e nazionali a Locri, Roccella Jonica e Sant’Andrea dello Jonio, tanto per citarne alcuni, e riconducibili alle divertenti ma anche seriose “A terra mia”, “U muru” e “A guttera”; nel corso della piacevolissima serata la lettura di una poesia scritta in italiano, e inedita, declamata dal nipote del Poeta, Attilio Coniglio, e l’intervento emotivamente coinvolgente della figlia Maria Antonietta Coniglio, che ha inteso ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita della serata non nascondendo una forte emozione nel rivedere ed in special modo nel risentire la voce del proprio papà.
Di grande importanza il certosino quanto valido lavoro che sta portando avanti in particolare la nipote del grandissimo Giuseppe Coniglio, Valentina, che da qui a qualche mese si potrà pensare anche ad una pubblicazione per i dieci anni dalla scomparsa, avvenuta nel marzo 2006, oltre che in prospettive più ampi alla costituzione di una fondazione, o laboratorio teatrale cui si possa pensare in alternativa, per poter sviluppare meglio il messaggio dato dal Poeta. Per non parlare dello svecchiamento dei programmi scolastici in cui, senza alcun dubbio, Giuseppe Coniglio troverebbe facilmente, ed osiamo dire pure doverosamente, albergo.