GIOIOSA JONICA – L’eco del bersaniano «Li sbra-nia-mo» rimane distante. Poco spazio per la propaganda e molto per i contenuti programmatici nell’incontro di palazzo Amaduri, che ha aperto la campagna elettorale del Pd per le Politiche del 24 e 25 febbraio nella vallata del Torbido nel tardo pomeriggio di oggi.
Nico Stumpo e Demetrio Battaglia, candidati alla Camera in Calabria, hanno parlato da uomini di governo. Non tanto perchè si sentono la vittoria in tasca (i dubbi sull’affermazione al Senato ci sono tutti e si sono colti nelle parole trapelate a margine dell’iniziativa) ma perché questo lembo d’Italia ha così tanti problemi che di tutto ha bisogno tranne che di frasi a effetto, propaganda fine a sé stessa e promesse che non si possono mantenere. E così, nell’incontro che ha posto fine al tour locrideo del responsabile organizzativo del partito di Bersani (le altre tappe sono state Siderno e Caulonia) i relatori non si sono preoccupati più di tanto di scaldare i cuori dei presenti, ma hanno puntato molto sulla concretezza delle priorità che, in caso di vittoria del centrosinistra, intendono realizzare una volta al Governo «Guardando al futuro – come ha detto Stumpo – alle prossime generazioni, senza limitarsi ad essere un Governo di passaggio». Dopo il saluto iniziale del segretario cittadino Riccardo Modafferi che ha ricordato l’impegno del circolo gioiosano come punto di riferimento dell’intera vallata del Torbido che cerca di fare politica «come ai vecchi tempi, senza essere eterodiretti da nessuno e che oltre all’appuntamento delle Politiche di febbraio non perde di vista l’impegno delle amministrative di maggio», ha preso la parola Cristina Commisso, candidata al numero 14 della lista alla Camera, che ha fortemente voluto e organizzato l’incontro in tempi ristrettissimi. Superate le divisioni della competizione delle Primarie del 29 dicembre, sia la Commisso che tutti gli altri hanno inteso lanciare il messaggio di un partito unito, che con tutte le sue anime si presenta all’appuntamento elettorale col chiaro intento di conquistare il governo del Paese, come testimonia la composizione della platea. Demetrio Battaglia, trionfatore delle Primarie in provincia, ha riproposto alcuni suoi temi forti, dalla necessità di creare sviluppo e lavoro non secondo logiche assistenziali «ma – ha detto – con degli investimenti per le piccole e medie imprese e per le grandi infrastrutture, partendo dal porto di Gioia Tauro, modelli lontani – ha proseguito – dalla Banca del Mezzogiorno voluta da Tremonti che quando dà i soldi applica un tasso d’interesse altissimo, dell’11%, 5 punti in più di quello che gli istituti di credito applicano al Nord». E poi: «Bisogna andare oltre allo sviluppo del Mezzogiorno che esiste soltanto nei documenti, creando condizioni concrete per superare il divario che esiste la qualità della vita di persone e imprese al Sud e quella del Nord, avendo ben presente che se si risolve il problema del Mezzogiorno si può risolvere ogni criticità nazionale». Temi, questi, rilanciati da Nico Stumpo, che prima di entrare nel vivo dell’intervento ha ricordato, nella Giornata della Memoria «l’ammissione di responsabilità della Germania fatta dalla Merkel alla quale ha fatto da contraltare l’infelice sortita di Berlusconi sul Ventennio», arrivando, pian piano, al succo del discorso. «Bisogna riportare al centro la dignità dell’uomo – ha detto – ricostruendo un civismo profondo da trasmettere ai nostri figli e capendo che le difficoltà del Sud si possono superare solo considerando i problemi di questa regione in un contesto più ampio, perchè le false promesse localistiche come quella della Lega che parla di trattenere il 75% delle tasse pagate in regione, sono fasulle per loro natura». «La nostra scommessa – ha aggiunto Stumpo – è ragionare come parte dell’Europa altrimenti non si può immaginare di tenere il passo di Paesi che hanno una crescita del Pil del 10% come Cina, India e Brasile». Qualche distinguo rispetto a Monti «Non si può vivere di nuove tasse ma serve crescita e non sarà uno scandalo chiedere di più a chi ha di più», più realista del re nella gestione della sanità, seguendo la scia tracciata dall’allora assessore regionale al ramo Doris Lomoro e, tutto sommato, proseguita con la giunta regionale di centrodestra:«Più centri di pronto soccorso nel territorio e meno ospedali che non funzionano» e una promessa «che il Pd vuole mantenere, ovvero l’investimento nel ciclo dei rifiuti per puntare sull’ambiente e poi trasformare la spazzatura in una risorsa. Noi – ha concluso – vogliamo mantenere le promesse che facciamo, come dimostra la recente esperienza delle Primarie per scegliere i candidati, e il taglio dei vitalizi dei parlamentari e del finanziamento pubblico ai partiti». Il leader dei Giovani Democratici reggini Antonino Castorina ha concluso con una battuta su Rosanna Scopelliti, candidata in posizione utile nella lista del Pdl alla Camera: «Non basta una candidatura-figurina come lei – ha detto -per assolvere tutti gli impresentabili che hanno fatto la storia recente del partito di Berlusconi».
GIANLUCA ALBANESE