ROCCELLA JONICA – Abbiamo incontrato il neo segretario della locale sezione di Roccella Jonica del Pd, eletto con sessantotto voti su sessantotto, una piena unanimità, l’onorevole Mimmo Bova, stimolato dalle nostre domande ci spiega quale possa essere il futuro del Pd e qual è la giusta formula per avvicinare giovani e “vecchi” militanti al partito.
Onorevole, ha nuovamente messo il suo bagaglio di esperienza a disposizione della comunità roccellese. Quali sono i suoi propositi?
“Recuperare il lacerato rapporto tra i cittadini e la politica. Oggi la gente prova ribellione e disgusto per come il ceto politico si sta comportando. Inoltre intendo mettere a disposizione della comunità locale una struttura politica che abbia forti riferimenti regionali e nazionali”.
Com’è costituito il direttivo? Come intende impiegare la forza giovane di questo nuovo circolo?
“Il comitato direttivo è costituito da sei membri, tre maschi e tre femmine: Iervasi Nicola, Iervasi Daniela, Lombardo Teresa, Giuseppe Condorelli, Fortunata Carella, Vigliarolo Salvatore. Hanno votato il 70% aventi diritto degli iscritti, un risultato di notevole significato, visto l’aria che si respira a livello nazionale. Lavoreremo per saldare l’esperienza acquisita dei vecchi dirigenti del Pd alle nuove esperienze. Queste nuove esperienze dovranno misurarsi con le difficoltà che oggi incontra la politica. Li stimolerò affichè lavorino alla comprensione e alla soluzione di problemi che caratterizzano la fase che viviamo”.
La crisi dilagante dei partiti coinvolge naturalmente tutti, ma un circolo che è la struttura più vicina al cittadino come deve rapportarsi con la comunità per recuperare credibilità nella politica? Ha in mente qualche iniziativa?
“La crisi che investe i partiti in Italia e nel mondo è profondissima. Sembra che da soggetto promotori dello sviluppo e del cambiamento essi siano diventati un freno alla crescita della democrazia. Bisogna ripartirli all’originaria funzione che a essi attribuisce la costituzione repubblicana. In tale direzione intendo intraprendere iniziative pubbliche e anche riflessioni interne per fare crescere quest’esigenza. Dev’essere chiaro per tutti che oggi la nostra società vuole che si recuperi quel senso di responsabilità, quella sobrietà e quella serietà che ha caratterizzato la vita dei partiti di massa nel dopo guerra in Italia e dalla cui funzione l’Italia è diventato da paese agricolo a sesta potenza industriale nel mondo. Esiste oggi un’Italia capace di affrontare grandi sacrifici per il bene comune, come abbiamo visto in questi mesi, ma quest’Italia desidera in cambio una classe politica che da subito sappia a sua volta fare sacrifici e sappia soprattutto rinnovarsi. È in questa direzione che bisogna come circolo offrire il nostro contributo. È mia volontà contribuire da Roccella al grande dibattito che nei prossimi giorni si svilupperà in Italia per l’elezioni primarie per la scelta del premier e per l’impostazione del congresso regionale e provinciale”.
Lei è un Bersaniano immagino, cosa pensa di Renzi e della sua politica?
“Non sono né Bersaniano né Renziano, sono un militante del Pd. Sostengo l’iniziativa politica di Bersani perché penso che sia l’uomo che in questa fase possa garantire in un processo di rinnovamento una salda unità del Pd. A mio avviso oggi il Pd non ha bisogno di tensioni e di divisioni interne ha bisogno di una forte unità interna pur nella dialettica delle posizioni per costruire quel soggetto politico riformista di cui l’Italia e il Mezzogiorno hanno necessità per contribuire alla loro crescita economica e democratica”.
SIMONA ANSANI