R. & P.
LOCRI – I problemi della Locride non possono essere sempre affrontati solo in termini di “emergenza”. Non è possibile rincorrere continuamente le situazioni di criticità con soluzioni che, necessarie nel breve periodo, non affrontano il vero problema, come nel caso delle condizioni della galleria di valico della Limina che, strutturalmente e funzionalmente, è ormai del tutto inadeguata.
Su questo fronte, è evidente che la soluzione prospettata durante l’incontro tenutosi in Regione tra il presidente, Roberto Occhiuto, e la delegazione dei Sindaci della Locride e della Piana, di chiusura “notturna” della SGC Ionio-Tirreno, non mette al riparo i cittadini, le imprese ed i lavoratori da disagi e svantaggi economici e sociali, per un periodo di tempo ad oggi neanche definito. Una soluzione che sembra essere l’unica ormai messa in agenda quando si tratta di lavori di manutenzione sulla galleria della Limina, ma annunciata ancora una volta come la panacea di tutti i mali, dopo una serie di proposte assolutamente irricevibili.
Non va dimenticato, infatti, che la stessa soluzione è stata adottata nel 2016, quando si era dovuto intervenire sul ripristino dell’impianto di ventilazione e per migliorare l’impianto di illuminazione. Anche allora, così come adesso, era circolata la notizia della chiusura totale della galleria di valico per interventi di ristrutturazione. A questo annuncio era seguito un diffuso malcontento che aveva portato a vibrate proteste da parte dei cittadini e dei Sindaci. L’intervento del Prefetto, in quella occasione, portò l’Anas a rivedere la propria decisione con il risultato che ” …la Limina chiuderà solo di notte”. A distanza di sette anni nulla è cambiato. Le criticità di questo territorio -nel fatto specifico la viabilità, ma questo vale anche per altri aspetti, primo tra tutti la sanità – sembrano immutabili e immodificabili. Sarebbe stato necessario cogliere l’occasione per affrontare il problema in termini anche di prospettiva, ieri come oggi. Ecco perché non ci uniamo al coro di coloro che hanno accolto con toni trionfalistici la notizia della chiusura notturna della galleria.
La soluzione ci appare assolutamente mediocre e ancora una volta senza prospettiva, con il rischio che alla prossima manutenzione rivivremo la stessa pantomima. Come circolo del Partito Democratico di Locri prendiamo atto dell’ennesima retromarcia del presidente Occhiuto e dell’assessore Calabrese, i quali rispetto alla problematica della galleria della Limina non offrono una prospettiva risolutiva, ma l’ennesima soluzione tampone, peraltro la più banale, cambiando ancora una volta versione sui tempi di intervento. Comunque, ad oggi sconosciuti. Ribadiamo.
Riteniamo che i cittadini abbiamo il diritto di conoscere i dettagli di un intervento del quale ancora è chiaro poco o nulla, ad esempio le criticità riscontrate all’interno della galleria o la tipologia di intervento da effettuare, i tempi di realizzazione, le somme da investire e, soprattutto, quali strumenti verranno adottati per evitare la dilatazione dei tempi di cui abbiamo, purtroppo, triste esperienza. Allo stesso tempo, riteniamo che questo intervento debba essere preceduto e affiancato da un’azione risolutiva e di prospettiva come potrebbe essere la realizzazione del bypass all’imbocco della galleria o il raddoppio del viadotto.
La soluzione prospettata ieri non è né sufficiente né risolutiva della problematica: serve solo a calmare momentaneamente i mal di pancia dei cittadini e a rinviare il problema ad un tempo futuro. Il nostro territorio ha un atavico problema di viabilità complessivo che va dalla messa in sicurezza del tratto della SGC nel tratto Polistena-Rosarno, all’ammodernamento della SS 106 e della ferrovia ionica, alle strade provinciali interne, lasciate in stato di abbandono e incuria. La risoluzione non crediamo dipenda dalla mancanza di risorse che, in questo momento più che mai, se ci fosse la volontà politica, potrebbero essere facilmente individuate. Cosa impedisce, dunque, ai nostri rappresentanti istituzionali, a tutti i livelli, di programmare un piano di interventi infrastrutturali che possano offrire alla Locride lavoro, innovazione e sviluppo socio-economico?
Il circolo del Partito Democratico di Locri è certo che il nostro territorio potrà uscire da questa situazione di perenne “emergenza” solo se ci sarà un maggiore coinvolgimento dei cittadini. Insieme a loro intendiamo costruire una più ampia consapevolezza sui diritti negati, da troppo tempo ormai. In quest’ottica si sta costruendo una iniziativa pubblica insieme ai cittadini, alle associazioni e a quanti vorranno impegnarsi per rivendicare il proprio diritto alla mobilità ed alla sicurezza del nostro territorio. “Parte da noi”, parafrasando il titolo della mozione congressuale della segretaria Schlein, la speranza di un possibile cambiamento.