di Gianluca Albanese
LOCRI – Quell’amministratore comunale democristiano di lungo corso, ha avuto ragione ancora una volta, nel ribadire che «In politica, ogni giorno è un mondo nuovo». Una nota come quella diramata questo pomeriggio dal circolo cittadino del Pd, in cui si attacca frontalmente la maggioranza consiliare sostenuta da parte dello stesso circolo alle elezioni dello scorso anno, e in cui si riconosce l’esistenza di “consiglieri democrat” tra i banchi dell’opposizione, era inimmaginabile solo quattro mesi fa.
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Leggere per credere. Ecco cosa scriveva il segretario cittadino Peppe Fortugno lo scorso 22 luglio:
Fortugno, “Impegno e Trasparenza non è espressione del Circolo del Pd
E, tornando indietro di qualche mese, precisamente al 30 marzo, lo stesso Fortugno indirizzava al suo (ex) rivale interno Pino Mammoliti una nota durissima, in cui le questioni professionali venivano mischiate con le diatribe politiche:
Tanto da suscitare, nei giorni successivi, la solidarietà a Mammoliti da parte del gruppo consiliare e dell’osservatorio politico-culturale “Spazio Aperto”.
“Impegno e trasparenza-Pd” fa quadrato attorno a Pino Mammoliti nella querelle con Peppe Fortugno
“Spazio Aperto”:«L’attacco di Fortugno a Mammoliti pecca di arroganza e infondatezza»
Ma in politica – si sa – «ogni giorno è un mondo nuovo». E quanto accaduto in occasione dell’assemblea del circolo del Pd di Locri giovedì sera è un capolavoro di tatticismo democristiano, quello in virtù del quale si cerca di approfittare delle contingenze sfavorevoli degli altri per rinsaldare rapporti che sembravano deteriorati per sempre e stringere alleanze tattiche, non in vista di visioni strategiche e programmatiche condivise, ma di possibili sviluppi che potrebbero tradursi in vantaggi reciproci.
In poche parole, il Pd locrese, dopo aver preso atto della bocciatura ministeriale del Piano di Riequilibrio Finanziario dell’Ente presentato dall’amministrazione, di fatto “scarica” quei consiglieri sostenuti alle elezioni dello scorso anno (come testimoniano i reiterati ringraziamenti pubblici del sindaco Calabrese a quella “parte sana del Pd cittadino” – così la definiva – che decise di votare per la sua amministrazione) e abbraccia, in maniera forse intempestiva, quei consiglieri di appartenenza al Pd (nello specifico Pino Mammoliti e Maria Davolos) appartenenti al gruppo dal quale Fortugno e soci avevano sempre preso le distanze.
E’ la tattica di chi intravede prospettive (o miraggi?) di ricorso a commissariamento dell’Ente prima e nuove elezioni comunali poi, per preparare il terreno ad una nuova “grosse koalition” in grado di presentarsi in maniera competitiva all’appuntamento elettorale.
Corsi e ricorsi storici. E se al momento l’ipotesi di commissariamento del Comune non è alle viste, non possiamo dimenticare come nel 2011 il carisma dell’allora candidato sindaco Pepè Lombardo fu il collante di una coalizione che mise insieme se non proprio “tutto e il contrario di tutto”, quattro gruppi espressione di altrettanti soggetti che non amavano dialogare tra loro da molto tempo, come i lombardiani di LocRinasce, gli ex eretici renziani del Pd che fanno capo a Pino Mammoliti, il gruppo dell’ex sindaco Carmine Barbaro e quello che faceva capo all’allora parlamentare Maria Grazia Laganà.
E’ questo che vogliono i due ex rivali storici Peppe Fortugno e Pino Mammoliti? Lo scopriremo solo vivendo.
Per ora, la percezione dell’avvocato “renziano della prima ora” sembra essere quella della parziale vittoria: ha ottenuto il riconoscimento del gruppo consiliare di opposizione e il Pd cittadino, di fatto, si è accodato al documento sottoscritto nei giorni scorsi da altri soggetti del centrosinistra locrese, come Spazio Aperto, LocRinasce, Sinistra Ecologia e Libertà, oltre al gruppo consiliare di opposizione.
Vista dall’esterno sembra poca cosa, ma i tattici democristiani giurano che funziona così...