Di Domenica Bumbaca
LOCRI – Gli alunni del corso Linguistico dell’Istituto Magistrale G. Mazzini di Locri, il 23 e 24 Marzo 2013, hanno partecipato alla XXI edizione delle giornate di primavera promosse dal FAI (Fondo Ambiente Italiano).
Tra i diciotto luoghi scelti per rappresentare la Calabria, spicca l’area archeologica di Locri Epizephiri, che comprende l’abitato di Centocamere, il teatro greco-romano, il tempio di Marasà, il Casino Macrì, il museo archeologico, numerosi santuari e casualmente anche l’esposizione di una delle due statue dei famosissimi Dioscuri. Il parco, oltre alla sua straordinaria bellezza, in queste giornate, ha potuto vantare la presenza di apprendisti Ciceroni anche in lingua straniera. Si tratta del progetto ‘Un ponte tra culture’, che eccezionalmente prevede la visita guidata del parco archeologico anche in inglese, francese, tedesco, spagnolo, arabo, ucraino, russo, rumeno, slovacco e punjabi:” un’esperienza unica ed entusiasmante- come afferma l’alunna Elena Vasile della classe V C- per gli alunni che si proiettano in questo modo verso il mondo del lavoro, uscendo dagli schemi e dallo studio sterile sui libri, per applicare le loro conoscenze in maniera concreta su argomenti nuovi e di grande importanza storica”. Durante le settimane dedicate alla preparazione dell’evento, i ragazzi hanno dato dimostrazione della loro maturità, abbattendo le barriere linguistiche e scoprendo nuove culture e parole, riuscendo così a valorizzare e condividere le loro diversità. Inoltre non è mancato lo studio e l’impegno nell’apprendere nozioni sul territorio in cui viviamo, che spesso, purtroppo, non viene valorizzato come meriterebbe. Con grande stupore i ragazzi hanno assistito a numerose spiegazioni da parte dell’archeologa che alla scoperta della città magno greca, con le sue parole ha reso l’atmosfera magica e surreale, facendo rivivere nel tempo e nello spazio l’aria che si respirava nel lontano VII sec. Un progetto unico, ricco, positivo che ha permesso di mettere in pratica le competenze dei ragazzi in modo innovativo e divertente, scavalcando i muri del nozionismo e della retorica: per una scuola del saper fare e del saper essere.