di Gianluca Albanese
CAULONIA – “Vogliono riportare le lancette del tempo indietro, dando una parvenza di partecipazione alla stesura del Piano Strutturale Comunale, quando in realtà stanno solo cercando di mascherare i difetti procedurali dell’iter, primo tra tutti la mancanza di un preliminare Regolamento Edilizio Urbano, che avrebbe dovuto essere propedeutico alla stesura del Psc”.
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La voce è quella di Rocco Femia, tra i principali esponenti di “Insieme per Caulonia”, movimento rappresentato in consiglio comunale dal gruppo composto da Mimmo Mercuri, Attilio Tucci e Domenico Campisi. E il riferimento è chiaro in vista dell’incontro di domani alle 18 alla biblioteca comunale, promosso dall’amministrazione Riccio (in particolare dall’ufficio del Piano e dall’assessorato all’Urbanistica) per raccogliere proposte preliminari di progetto del redigendo Psc.
Femia ripercorre l’excursus dell’ipotesi di piano strutturale comunale, iniziato tre anni fa per dire che “All’epoca non ci fu una fase di ascolto e di partecipazione dei cittadini e delle associazioni, ma furono convocati solo tecnici di fiducia dell’amministrazione in forma ristretta, e subito dopo venne redatta una bozza che ricevette numerose osservazioni: da parte del nostro movimento, di molti cittadini, ma soprattutto da parte della Regione, i cui uffici hanno contestato subito la mancanza di approvazione del Regolamento Edilizio urbano”.
Femia prosegue dicendo che “L’amministrazione avrebbe dovuto tenere nella debita considerazione queste osservazioni, e riformulare l’ipotesi di piano. Ora – ha concluso – vogliono farci credere che ripartono quasi da zero, ma i problemi che c’erano tre anni fa sono ancora quelli”.
Insomma, l’incontro in programma domani sera non si preannuncia proprio come una passeggiata di salute, viste le premesse.
Di certo, tutti i Comuni stanno cercando di imprimere un’accelerazione per l’approvazione di questo importante strumento urbanistico in tempi brevi, sia per la necessità di dotarsi di un piano conforme al quadro dei Piano Strategico Locride 2015 e sia per evitare il commissariamento dei propri uffici tecnici, come più volte “minacciato” dalla Regione se i Comuni non ottemperano agli obblighi di approvazione del piano.
Dunque, in attesa dell’incontro di domani, rileggiamo tutte le osservazioni mosse da “Insieme per Caulonia” alla prima ipotesi di piano, e contenute in un documento datato 20 giugno 2012.
“Insieme per Caulonia
Al Sig. Sindaco del Comune di Caulonia
Al Dirigente dell’area tecnica del Comune di Caulonia
Oggetto: Osservazioni, ai sensi della legge urbanistica della Calabria all’articolo 27 “Formazione ed approvazione del Piano Strutturale Comunale (P.S.C.)” – procedimento finalizzato all’elaborazione ed all’approvazione congiunta del P.S.C. e del Regolamento Edilizio ed Urbanistico (R.E.U.), nonché alle relative varianti.
I sottoscritti consiglieri del gruppo di minoranza “Insieme per Caulonia”;
premesso che:
– la legge Urbanistica Regionale n° 19/2002 “Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – all’articolo 27 “Formazione ed approvazione del Piano Strutturale Comunale (P.S.C.)” prevede il procedimento finalizzato all’elaborazione ed all’approvazione congiunta del P.S.C. e del R.E.U., nonché alle relative varianti.
– il Consiglio Comunale, su proposta della Giunta Comunale, ha approvato il documento preliminare del Piano Strutturale Comunale (delibera n° 67 del 15 novembre 2011) e annesso articolato Regolamento Edilizio e Urbanistico;
– in verità, il preliminare dello strumento regolamentare non è mai esistito, come risulta da affermazioni assunte nell’Ufficio Urbanistico del Comune e della Regione Calabria, tanto che mai è stato reso pubblico, né sul sito istituzionale del Comune di Caulonia, né negli uffici preposti;
– questo gruppo consigliare, ha protocollato regolare richiesta di copia del preliminare del REU senza che la stessa sia stata evasa, proprio in ragione dell’inesistenza dello stesso;
– la mancanza del preliminare del REU costituisce grave violazione di legge, atteso che la legge urbanistica regionale, già richiamata, ne prevede l’indispensabile presenza unitamente al preliminare di PSC;
– il REU (Regolamento Edilizio ed Urbanistico), al pari degli elaborati tecnici, costituisce oggetto di eventuali osservazioni ed è indispensabile poichè rappresenta la parte normativa della pianificazione, prevede come costruire ed è lo strumento con il quale l’Amministrazione Comunale disciplina le trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del proprio territorio; esso traduce le direttive e gli indirizzi operativi del Piano Strutturale, in norme operative e prescrizioni, fino alla scala del singolo lotto e del singolo edificio, precisando almeno le destinazioni d’uso, i tipi di intervento, l’assetto morfologico del territorio e gli strumenti d’attuazione;
– il termine ultimo per la presentazione, da parte dei soggetti interessati, di proposte e/o osservazioni scritte che andrà a scadere il prossimo 21 giugno 2012, prorogato dal Sindaco su proposta degli scriventi, è apparso inutile alla luce dell’impossibilità di presentare osservazioni, per le motivazioni esposte.
Tutto ciò premesso,
chiedono, preliminarmente, ai destinatari delle presenti osservazioni, di voler provvedere immediatamente a porre rimedio all’indicata gravissima irregolarità.
Ad ogni buon conto, considerando che da poco tempo è stato completato il censimento decennale della popolazione nell’anno 2011, si ritiene, anche alla luce del fatto che non si incorre in nessuna decadenza giuridica e che il PSC è basato sulle risultanze demografiche e statistiche relative al censimento dell’anno 2001, utile proporre un differimento dei termini atto ad aggiornare e rivalutare completamente il PSC alla luce dei nuovi dati censimentari.
Ancora subordinatamente, in via generale si formulano, sin d’ora, le seguenti osservazioni di merito al preliminare di PSC:
– Quanto agli standard urbanistici, si osserva che gli stessi, non risultano, nell’effettività dei fatti, rispettati. In relazione, ad esempio, a quelli relativi all’istruzione, da un’attenta analisi dei dati pubblicati sull’allegato 2 – Inventario attrezzature e servizi del PSC, si rileva che nell’ambito dell’elenco degli immobili, indicati ai fini del computo numerico, risultano inserite anche schede tecniche di strutture appartenenti ad altri interessi pubblici e, persino, privati, e che gli stessi non manifestano alcuna vocazione per finalità di istruzione. A titolo di esempio si indicano le schede n° 21, 24, 57, 67 e 68. Se le aree di tali immobili dovessero, come logico, venire scomputate dal totale della superficie destinata all’istruzione avremmo come risultante un indice inferiore a quello previsto dalla legge, minore, quindi, a 4,5 mq/ab. Il problema si acuisce relativamente al centro storico, che, se preso singolarmente, risulta gravemente deficitario. Si rende, alla luce di quanto sopra, indispensabile rivedere le naturali destinazioni degli immobili menzionati negli elenchi dell’indicato allegato 2, ed individuare, ove necessario, le nuove strutture.
– Si rende indispensabile, inoltre, razionalizzare la dislocazione delle strutture, che dovranno essere destinate alla soddisfazione dei parametri urbanistici, in funzione delle risultanze residenziali di cui al nuovo censimento e previsioni di crescita e sviluppo e della loro logico-normale fruibilità. Ciò comporta affrontare le problematiche sociali facendo riferimento non all’intera area comunale bensì ai singoli agglomerati urbani più consistenti: Caulonia centro, Caulonia Marina, Vasì, Focà, Ursini, San Nicola e Campoli. Non bisogna trascurare il dato che indica nella sola Caulonia Marina e Vasì come agglomerati urbani in crescita.
– Non si comprende poi l’opportunità di individuare l’area destinata a istruzione indicata nella scheda 1 dell’allegato 2, proprio in piena zona industriale, esattamente tra la ex Jonicagrumi e la Laterizi Archinà. La superficie complessiva di mq 12.564 risulta essere quasi pari alle totali superfici destinate allo stesso scopo a Caulonia Marina e ben oltre il doppio del complessivo di Caulonia centro. Sarebbe opportuno localizzare altrove l’area destinata ad istruzione atteso che la zona di ubicazione risulta essere, per ora, degradata e da riqualificare. Inoltre, appare assolutamente più opportuno optare per una area quanto più vicina possibile al centro abitato di Caulonia Marina, ciò per logica deduzione.
– La tavola n° 7 denominata “Le previsioni del piano locale di emergenza e protezione civile” prevede in zona Focà due aree destinate a ricovero, una delle due è stata dichiarata inidonea dalla Protezione civile di Reggio Calabria, come si evince dal verbale della conferenza di pianificazione del 19 aprile 2012. Inoltre, si osserva che nella suddetta tavola l’area di attesa prevista in zona Vasì non risulta essere più libera poiché sulla stessa è stato realizzato un fabbricato di notevoli dimensioni. Così dicasi per una parte dell’area destinata allo scopo identico a Caulonia Marina, la superficie è stata occupata dalla costruenda casa della Pace. Pertanto, sarebbe necessario individuare altre aree di ricovero idonee.
– Nessuna individuazione di area cimiteriale risulta essere presente nel P.S.C. nonostante sin dal 2003, il decreto dirigenziale n° 7157 della Regione Calabria datato 28 maggio, inibiva l’espansione dell’area cimiteriale di Caulonia Marina e raccomandava, al punto 5, l’individuazione di una nuova area per lo spostamento dello stesso.
– Il sottopasso esistente per raggiungere la zona marina nell’ambito territoriale dell’abitato di Caulonia Marina è inadeguato sia per dimensioni sia per forma. Lo stesso, oltre ad allagarsi alla minima precipitazione meteorica e a diventare, quindi, non attraversabile, presenta gravi problemi per l’incolumità fisica dei pedoni dato che è privo sia marciapiedi che di fascia di sicurezza. Il nuovo P.S.C. nulla ha previsto per risolvere la problematica che è aggravata dal fatto che nella zona marina vi è un insediamento abitativo che ospita stabilmente circa mille persone. Non solo, ma durante la stagione estiva, la stessa zona ospita perlomeno il doppio di persone, oltre quelle che ivi si trovano per motivi diversi. A ciò, se possibile, si aggiunga che i numeri indicati, nell’arco previsionale dei prossimi dieci anni, sono destinati perlomeno a duplicarsi. I redattori del P.S.C. hanno, addirittura, eliminata la previsione di attraversamento che recava il previgente strumento urbanistico. La cosa appare di gravità inaudita. Pertanto, vi sono ragioni di obiettiva sicurezza che inducono a ritenere l’indispensabilità di un attraversamento ferroviario proporzionato al numero di frequentatori della zona marina.
– Studiare un’omogeneizzazione delle aree residenziali in zona Vasì, delocalizzando le aree produttive incongrue con il tessuto circostante individuando in quella zona “trasformazioni urbanistiche significative”. Per il caso specifico si chiede, quindi, all’Amministrazione Comunale di attivare un percorso che si ponga come obiettivo lo spostamento delle suddette attività.
– Localizzare le aree di parcheggio in modo coerente e fruibile prevedendone la loro costruzione in zone attigue ai luoghi residenziali e di larga affluenza occasionale. Solo a titolo esemplificativo si indica l’assurdo caso di piazza Carmine di Caulonia centro, dove è stato previsto un parcheggio in sostituzione di un giardino di rilevanza storica in una zona che dovrebbe perlomeno essere impedita ai mezzi.
– Sarebbe opportuno delocalizzare i c.d. comparti turistici dalla zona sottoferroviaria interposta tra le fiumare di Allaro e Precariti, a quella, sempre sottoferroviaria interposta tra la fiumara Amusa ed il porto delle Grazie, anche in considerazione della vocazione turistica di quest’ultimo e considerata la già parziale presenza nella zona di strutture ricettive di natura turistica. La Sopraintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici della provincia di Reggio Calabria, nella persona dell’arch. Reggio, nell’ambito della conferenza di pianificazione del 19 aprile 2012, ha espresso una forte preoccupazione per la destinazione indicata nel P.S.C. per la zona di che trattasi definita come “Ambito di interesse turistico” in cui esiste la fascia di non trasformabilità con alle spalle la fascia di trasformabilità dove possono essere realizzati edificazioni destinati a villaggi o complessi turistici. L’architetto ha affermato testualmente “Su quest’area, se non regolamentata bene, possono crearsi disastri ambientali”. La delocalizzazione sarebbe indicata anche in ottemperanza a quanto raccomandato dal PTCP, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, che prevede la zona come inserita nella “rete ecologica”, poiché manifesta un rilevante interesse ambientale e naturalistico per quanto attiene alla flora ed alla fauna sia della parte marina che della parte lacustre della foce dell’Allaro e della fascia costiera.
Alla luce delle superiori osservazioni si confida nell’accoglimento delle stesse nella consapevolezza che tutti, sia gli amministratori che il gruppo di minoranza hanno a cuore solo il bene di Caulonia e non interessi personali.
Caulonia, 20 giugno 2012
avv.to Domenico Mercuri, capogruppo di Insieme per Caulonia
dott. Domenico Campisi
dott. Attilio Tucci “