R. & P.
PLACANICA- «Le tariffe e le aliquote Tari approvate dal Comune di Placanica sono viziate da nullità perché sono state approvate oltre i termini di legge».
La denuncia arriva dalla minoranza formata dai consiglieri Gerardo Clemeno, Ilario Mongiardi e Bruno Aiello, che in un documento chiedono alla maggioranza guidata dal sindaco Antonio Condemi, la sospensione degli effetti e l’annullamento dell’atto con cui è stato approvato il ruolo Tari 2017.
Il punto di partenza è la legge Finanziaria 2007 che impone agli enti locali di fissare tariffe e aliquote relative ai tributi di competenza entro il termine per la deliberazione del bilancio di previsione. Un termine «perentorio», secondo la giurisprudenza amministrativa, cioè invalicabile, che rimane tale anche nel caso in cui l’approvazione del bilancio slitta in via eccezionale oltre la data prevista. Lo stesso Tar Calabria, ricordano Clemeno, Mongiardi e Aiello nel documento, nell’aprile dell’anno scorso, su ricorso del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha annullato la delibera di un consiglio comunale calabrese che aveva fissato le tariffe Tari oltre il termine legale, coincidente appunto con quello entro il quale andava approvato il bilancio. Un orientamento che, nel corso del 2016, ha ispirato anche altre pronunce dei giudici amministrativi calabresi e quelle di altri Tar (Abruzzo, Liguria).
«È quello che è successo a Placanica nel 2017», è l’accusa della minoranza: «Per l’anno 2017, il Comune di Placanica ha approvato il piano tariffario Tari con una deliberazione del Consiglio comunale del 24 aprile 2017, con quasi un mese di ritardo sul termine per l’approvazione del bilancio di previsione, fissato dalla legge al 31 marzo 2017».
Una situazione che, secondo la minoranza, si sarebbe verificata anche negli anni precedenti, a partire dal 2014, anno di esordio della nuova tassa sui rifiuti, quando il piano tariffario fu approvato il 21 novembre mentre il termine per l’approvazione del bilancio era stato fissato al precedente 31 luglio. E poi nel 2015: piano Tari deliberato il 1° settembre, termine per l’approvazione del bilancio 31 maggio, tre mesi prima. E ancora nel 2016, quando l’Amministrazione Condemi ha confermato le tariffe dell’anno precedente che però, secondo la minoranza, sono appunto da considerarsi nulle.
In sostanza, secondo il trio di opposizione, da quando è stata introdotta la Tari, le tariffe sarebbero state sempre illegittime: «È di tutta evidenza – si legge nel documento – che il Comune di Placanica, metodicamente e recidivamente, avalli situazioni di palese illegittimità che si concretizzano, come nel caso di specie, nell’approvazione di aliquote e delibere viziate da nullità assoluta».
«Non si tratta di un cavillo giuridico», spiega Mongiardi, l’esperto di tributi del gruppo. «Avere un termine certo entro il quale approvare le tariffe dei tributi locali è un principio posto a tutela del cittadino e rappresenta un limite invalicabile al potere dell’Amministrazione, la quale non può discrezionalmente variare le tariffe oltre quel termine».
«La Tari 2017 è nulla, non può quindi produrre effetti. È per questo – spiega il capogruppo Clemeno – che abbiamo chiesto la sospensione e quindi l’annullamento della determina dirigenziale dell’Area Economico finanziaria e tributi con cui lo scorso 29 giugno è stato approvato il ruolo Tari 2017».