Di Gerardo Clemeno, Ilario Mongiardi e Bruno Aiello*
PLACANICA – «Anni e anni di discorsi sul Comune che deve essere una casa di vetro e poi, alle prime richieste, ci viene negato l’accesso agli atti dell’amministrazione». La minoranza è sul piede di guerra. E dopo mesi di reiterate istanze, di reclami vari e di ostruzionismo da parte dell’amministrazione, ha chiesto l’intervento del prefetto. «Vogliamo essere messi nelle condizioni di poter esercitate le nostre funzioni di controllo», dichiarano Gerardo Clemeno, Ilario Mongiardi e Bruno Aiello, del gruppo consiliare di opposizione Riattiviamo Placanica. «Non ci permettono di visionare gli atti, per caso hanno qualcosa da nascondere?»
Le richieste riguardano i lavori nel centro storico, finanziati per una somma di quasi 1 milione e 400 mila euro. Le prime istanze risalgono a luglio. «Da allora in poi è stato un gioco di tentennamenti e rimpalli. L’appalto risale al 2011, a distanza di sei anni i lavori ancora non sono terminati, vorremmo vederci più chiaro», dice il capogruppo Gerardo Clemeno. «Abbiamo fornito un elenco dettagliato degli atti che vorremmo visionare, e a quasi cinque mesi dalla prima richiesta non abbiamo ricevuto nessuna copia. Ci è stato risposto di tutto – racconta – Il responsabile dell’Ufficio tecnico ci ha anche detto che la richiesta delle copie era “spropositata”. Non pretendevamo copie cartacee, bastava una pec. Ma ci è stato detto che il materiale era troppo pesante per essere inviato telematicamente. Siamo nel 2017, riusciamo a inviare filmati di un paio di giga per email, ma per il Comune di Placanica è impossibile inviare una pec con allegato qualche pdf. Ma il bello deve ancora venire: sono arrivati a chiederci di fornire il cd su cui scaricare le copie. Non so se ridere o piangere. A un certo punto – continua il capogruppo di minoranza – ci hanno anche detto che la richiesta “non è conforme alle funzioni di controllo che competono al consigliere”. Assurdità del genere. La richiesta non ci sembra per niente spropositata – osserva Clemeno – stiamo parlando di lavori per milioni di euro. E il controllo dell’operato dell’amministrazione è proprio una caratteristica funzione dell’opposizione. Noi chiediamo soltanto di poter svolgere questa funzione».
«Per facilitare il compito dell’amministrazione abbiamo anche chiesto le password per l’accesso al protocollo informatico», racconta il consigliere Ilario Mongiardi. «Anche in questo caso ci hanno risposto picche. Ci hanno detto che non è possibile accedere dall’esterno al protocollo. Abbiamo scoperto che basterebbe fare una semplice richiesta per attivare l’accesso da remoto. Perché il responsabile del settore, il vicesindaco Beatrice Pugliese, non ha ancora fatto questa richiesta?» chiede Mongiardi. «Eppure viene pagata dai cittadini per fare per quel lavoro. Perché dovete sapere che la Pugliese riceve, oltre all’indennità di carica di vicesindaco, una retribuzione aggiuntiva in quanto responsabile del settore amministrativo. Caso unico – osserva Mongiardi – o, meglio, con un solo precedente: quello del suo predecessore, nonché suo marito. Ebbene, è troppo chiederle di attivarsi per rendere al più presto accessibile a tutti i consiglieri il protocollo informatico?».
L’accesso con password, osservano Clemeno, Mongiardi e Aiello, «è un diritto ormai riconosciuto, come dimostrano sia la giurisprudenza che i pronunciamenti della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi. Ma è soprattutto uno strumento che può facilitare il dialogo tra maggioranza e opposizione». Quest’ultima infatti, spiegano, può servirsi del protocollo per individuare gli atti sui quali andrà ad esercitare l’accesso vero e proprio».
«La verità – chiosa Mongiardi – è che fin da subito l’amministrazione Condemi si è mostrata restia a rendere trasparente il suo operato. È per questo che siamo stati costretti a informare il prefetto di Reggio Calabria e invitarlo ad adottare i provvedimenti che riterrà più opportuni per ripristinare lo stato di diritto a Placanica».
*: consiglieri comunali di opposizione a Placanica