di Adelina B. Scorda
PLATI’ – Accolte, per ora solo in parte, le richieste di ascolto da parte dei cittadini platiesi che una decina di giorni fa, davanti al commissario prefettizio Luca Rotondi, hanno esposto allarmi e preoccupazioni circa il reale e contingente rischio di una nuova esondazione del torrente Ciancio. Solo un mese fa il Ciancio ha creato ingenti danni alle zone che ne costeggiano la sponda. Il ricordo del mare di acqua e fango che sommerge e spazza via tutto è ancora vivissimo, tanto che ad ogni accenno di maltempo scatta la psicosi alluvione, riportando la mente al 1951 quando esondazione del Cianco provocò 17 vittime.
{loadposition articolointerno, rounded}
Questa mattina, come assicurato alla delegazione di cittadini che il 3 dicembre fu ricevuta dal commissario prefettizio, Rotondi ha inviato una lettera riepilogativa circa le problematiche rilevanti che interessano negativamente il territorio di Platì. Due le criticità messe in evidenza dal commissario Rotondi al neo presidente della Regione Mario Oliverio: mettere in sicurezza il torrente Ciancio che manca di una reale bonifica da decenni e dalle cui condizioni dipende l’incolumità dei cittadini del comune aspromontano. Il secondo punto posto all’attenzione del presidente della Regione riguarda le condizioni di criticità in cui versano gli acquedotti del comune primo fra tutti quello della sorgente Ancone.
«A poco sono serviti gli interventi di somma urgenza posti in essere dalla Provincia – ha spiegato Rotondi – si tratta purtroppo di interventi tampono che non hanno alcun effetto a lungo termine. D’altro canto noi come Comunw per l’esiguità delle somme di cui disponiamo non possiamo neppure pensare di poter progettare interventi straordinari come la bonifica del torrente Ciancio o il ripristino delle rete devastata degli acquedotti».
La missiva inviata anche all’Autorità di Bacino e al Commissario per l’Emergenza Idrogeologica ha lo scopo di mettere a conoscenza, qualora gli organi competenti citati non fossero adeguatamente edotti, della grave situazione in cui versa il territorio di Platì e della preoccupazione in cui vivono i cittadini del comune, pronti a proseguire nella protesta intraprendendo ogni iniziativa pacifica per far ascoltare la loro voce. Tra le iniziative che i platiesi potrebbero adottare non è esclusa la protesta sulla statale 106 o la restituzione delle schede elettorali.
La palla adesso passa al neo presidente della Regione che dovrà inserire Platì fra le priorità della sua agenda.