di Redazione
PLATI’ – Platì è uno degli otto comuni in cui si voterà, la prossima primavera, per il rinnovo del consiglio comunale, insieme ad Africo, Camini, Gerace, Mammola, San Luca, Sant’Agata del Bianco e Stilo. Per la verità, a Platì le istituzioni democratiche mancano da tanto – troppo – tempo, per via dei ben noti fatti riconducibili allo scioglimento del civico consesso per infiltrazioni mafiose e per il fatto che nella scorsa tornata elettorale non era stata presentata alcuna candidatura.
Da allora, il piccolo centro aspromontano, che comunque conta una popolazione pari a 3.711 abitanti, è finito, a ondate, al centro di un’attenzione mediatica da parte di “certa” politica che molti auspicano possa tradursi in impegno elettorale a favore della comunità nei prossimi mesi.
Nel frattempo, però, c’è chi lavora per fornire al comune (che tra le sue annose criticità deve affrontare, tra l’altro, quella del recupero dei danni alluvionali conseguenti all’esondazione del torrente Ciancio) alcuni strumenti urbanistici fondamentali, primo atto per poter pensare a uno sviluppo ordinato, concreto e reale della cittadina.
E’ il caso del commissario prefettizio Luca Rotondi (nella foto d’archivio), gentiluomo d’altri tempi e amministratore – seppur non eletto – sensibile e capace, che nella Locride abbiamo imparato ad apprezzare per aver retto, nel passato, i comuni di Siderno e Careri, che con deliberazione numero 110 dello scorso 2 dicembre, ha adottato il Piano Strutturale Comunale con annesso Regolamento Edilizio Urbanistico. Sembra poco, ma è tantissimo, se si pensa alle lungaggini che un simile provvedimento sta incontrando in altri comuni locridei di dimensioni maggiori.
Gli atti progettuali inerenti il Psc (completo di rapporto ambientale) e il Rea sono stati depositati al palazzo municipale di Platì alla libera visione del pubblico, che potrà consultarli per 60 giorni consecutivi, dal lunedì al venerdì (dalle 9 alle 12) e nei giorni di mercoledì e lunedì anche di pomeriggio (dalle 15 alle 18).
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