di Carabinieri (Gruppo di Locri)
PLATI’ – I Carabinieri della Stazione di Platì hanno arrestato Trimboli Rocco, 35enne, in ottemperanza a un ordine di esecuzione per l’espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, dovendo egli scontare 11 mesi e 20 giorni di detenzione domiciliare per ripetute inosservanze della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. L’uomo, legato da vincoli parentali alla ‘ndrina Trimboli-Marando, in quanto cugino di primo grado di Trimboli Natale cl’68, la cui latitanza è stata interrotta dai militari dell’Arma nella notte del 20 gennaio scorso, già arrestato nel 2003 nell’ambito dell’operazione “IGRES” per traffico di sostanze stupefacenti, nel periodo compreso tra giugno 2010 e marzo 2011 ha ripetutamente violato gli obblighi inerenti la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno a cui era stato sottoposto a Platì. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato riaccompagnato presso il proprio domicilio, dove sconterà la pena.
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Imilitaridellalocalestazionehanno altresì denunciato tre persone del luogo per i reati di uso di atto falso e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. In particolare, i militari hanno accertato che tali soggetti, al fine di poter ottenere contributi comunitari per la coltivazione di terreni di proprietà comunale, hanno inoltrato all’ARCEA, ossia all’Agenzia Regionale Calabria per le erogazioni in agricoltura, concessioni amministrative comunali e dichiarazioni sostitutive di atti di notorietà falsificati. Il tempestivo controllo sulla documentazione depositata ha consentito di accertare immediatamente l’irregolarità e, pertanto, bloccare, prima ancora della effettiva quantificazione degli importi, il tentativo di percepire indebitamente tali benefici economici. Contestualmente i militari dell’Arma hanno individuato sul terreno tutte le particelle di terreno indicate nella documentazione, appurando l’evidente stato di abbandono delle stesse.