di Gianluca Albanese
PLATI’ – Un folto gruppo di cittadini platiesi è andato al palazzo municipale per cercare di sensibilizzare le autorità cittadine sul rischio di una nuova esondazione del torrente Ciancio, che circa un mese fa (come testimonia la foto d’archivio) ha creato ingenti danni alle zone che ne costeggiano la sponda.
{loadposition articolointerno, rounded}
Il ricordo del mare di acqua e fango che precipita dai declivi del borgo aspromontano, infatti, è vivissimo, tanto che ad ogni accenno di maltempo o di pioggia forte scatta la psicosi alluvione, un fenomeno atmosferico che da queste parti fece ben 17 vittime nel 1951.
Una delegazione di cittadini, stamani, è stata ricevuta dal commissario prefettizio Luca Rotondi che ha ascoltato le ragioni dei manifestanti che chiedono la messa in sicurezza dei siti che si trovano nei pressi del torrente Ciancio, ha avuto la chiara percezione della grande preoccupazione che pervade l’animo di molti platiesi e, pur rendendoli edotti delle scarsissime risorse a disposizione del Comune, ha assicurato il proprio impegno massimale.
I cittadini, dal canto loro, hanno ringraziato il commissario Rotondi per la gentilezza e la disponibilità, pur dicendosi altresì pronti a intraprendere ogni iniziativa pacifica ma forte per fare ascoltare la loro voce, qualora di qui a pochi giorni non dovessero arrivare segnali concreti di messa in sicurezza della zona.
Tra le iniziative che i platiesi potrebbero adottare, non è esclusa la protesta nella strada statale 106 o la restituzione delle schede elettorali.
Va da sé che alla base del problema c’è la giusta prevenzione del dissesto idrogeologico, un pericolo che grava su quasi tutti i comuni montani della Calabria e che dovrà essere in cima all’agenda della costituenda giunta regionale.