di Gianluca Albanese (foto e video di Enzo Lacopo)
PLATI’ – Un marchio di Denominazione Comunale di Origine del prelibato pane di Platì capace di dare impulso all’economia locale e, perché no, sostituire nell’immaginario collettivo quel “marchio d’infamia” che vede i comuni locridei in generale, e aspromontani in particolare, solo come terre di ‘ndrangheta.
E’ l’obiettivo dell’amministrazione comunale con in testa il sindaco Rosario Sergi, che ieri pomeriggio nella sala consiliare del palazzo comunale, ha incontrato i numerosi cittadini presenti e ha esposto l’idea alla presenza di rappresentanti del mondo delle associazioni, delle imprese e degli enti.
Al tavolo dei relatori hanno fatto bella mostra di esse numerose forme del delizioso pane dalla crosta dura e il cuore tenero, da sempre apprezzato nella nostra terra. Il sindaco Sergi ha esordito esponendo le finalità dell’iniziativa, denominata “Festa del pane di Platì”, e organizzata in concomitanza con la nona edizione del premio “Platì Positiva” che quest’anno è stato conferito alla ditta dei fratelli Zappia.
“Il riscatto economico è la precondizione del riscatto sociale del territorio”, ha detto il primo cittadino, prima di passare la parola al presidente nazionale di Anas Italia Lufrano, alla guida di un’associazione che, come ha detto il presidente regionale Gianfranco Sorbara “Oltre alla raccolta alimentare per i più bisognosi, e a tante altre attività che conduciamo in 150 sedi, da qualche tempo sta puntando sulla campagna di prevenzione della ludopatia, anche grazie a un testimonial d’eccezione come Pippo Franco, che stasera si esibisce a Platì, unica tappa locridea del suo tour”.
Lufrano, nel suo intervento, ha detto che “Bisogna puntare su scuola e cultura, ma anche e soprattutto sulle infrastrutture per avvicinare Platì al resto del mondo e valorizzare i suoi tesori e l’umanità dei suoi cittadini”.
Già, l’umanità.
Nel corso dell’incontro, è stato ricordato come la cittadina di Platì abbia spedito, qualche tempo fa, 3.300 chili di pane al Papa, e alla fine dei lavori il presidente del movimento “Liberi di Ricominciare” ha proposto ai presenti di realizzare a breve una grande iniziativa di beneficenza per le popolazioni colpite dal terremoto nel centro Italia.
Il parroco don Giuseppe ha rilanciato l’appello di Lufrano: “Servono infrastrutture, ma anche oratori e spazi culturali per i giovani, che spesso sono privi di punti di riferimento. Io – ha proseguito – sono entusiasta di questa comunità e per questo sono ottimista”.
A proposito di infrastrutture, il presidente provinciale di Enalcaccia Angì ha rimarcato l’importanza del completamento della Bovalino-Bagnara che, come ha detto il sindaco “Potrebbe aiutare tantissimo la commercializzazione del nostro pane. Sono certo – ha proseguito – che anche grazie all’impulso del nostro consigliere comunale Rosario Grillo, il Consiglio Metropolitano la inserisca tra le priorità, mentre posso già annunciare che a giorni arriverà il nulla osta per sbloccare la strada verso la montagna”.
Il presidente del Consorzio di Bonifica Costa ha lodato gli operai di Platì, dicendo che “Sono i migliori”, mentre il leader di “Liberi di Ricominciare” Paolo Ferrara ha ricordato come “La valorizzazione del pane di Platì e delle altre risorse agroalimentari era uno dei principali impegni della nostra campagna elettorale e già lo stiamo rispettando, nonostante i tempi ristretti”, mentre l’imprenditore Perre, conosciuto per la produzione del succo di bergamotto, anticipa che se esiste la volontà comune si può partire con la coltivazione e commercializzazione del pomodoro “siccagno”, tipico della tradizione alimentare calabrese.
Il pubblico segue con attenzione. Qualcuno propone il conduttore radiotelevisivo “Platinette” come testimonial dei prodotti agroalimentari, altri ribadiscono la necessità che si parli di queste realtà positive, senza evidenziare solo i fenomeni negativi del luogo.
E di realtà positive ha parlato il giovane Pasquale Zappia, vicepresidente di Anas Italia, che ha detto che “Vogliamo andare avanti nel rispetto delle regole e vogliamo uno Stato che sia un padre che ci sappia accudire, che ci stia vicino, collabori e ci guidi in questo percorso”, col sindaco che ha ribadito “La grande voglia di democrazia che i cittadini hanno espresso, recandosi in massa alle urne”.
Al termine dei lavori, gli agronomi Privitera e Bazzani hanno spiegato i dati e il percorso tecnico per arrivare al riconoscimento della De.C.O..
Una strada ricca di norme e standard da rispettare, ma che se praticata può portare al rilancio dell’economia cittadina, valorizzando anche l’artigianato tessile delle donne del posto, il paesaggio, i palazzi antichi e gli altri prodotti agroalimentari.
DI SEGUITO LA FOTOGALLERY E IL VIDEO DEL NOSTRO ENZO LACOPO CON UN’AMPIA SINTESI DELLA MANIFESTAZIONE
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