Le alte temperature che caratterizzano la stagione estiva sottopongono gli pneumatici di auto e moto ad uno stress notevole; in particolare, il caldo accentua la dilatazione della mescola nonché gli effetti dell’attrito tra il battistrada e il fondo stradale. È per questo che dopo il 14 aprile, quando decade l’obbligo di circolare con equipaggiamento invernale su gran parte delle strade extraurbane, è consigliabile montare gli pneumatici estivi. Questi, infatti, presentano caratteristiche specifiche, diverse da quelle delle gomme da neve, tali da sopportare anche condizioni d’utilizzo particolarmente probanti durante i periodi più caldi dell’anno. Di seguito, vediamo quali sono e come incidono su aspetti quali la dinamica di guida e i consumi della vettura.
Le caratteristiche di una gomma estiva
Uno pneumatico destinato ad un utilizzo estivo esclusivo è contraddistinto da una mescola ‘dura’, povera di silice; il motivo è semplice: una struttura più rigida assorbe meglio lo stress termico e le sollecitazioni dovute alle alte temperature. La struttura del battistrada, invece, si presenta piuttosto lineare, se paragonato ad una gomma invernale; le scanalature sono meno pronunciate e il disegno è meno complesso; gli intagli longitudinali che solcano la gomma servono a deviare l’acqua verso l’esterno, così da garantire un’adeguata aderenza anche su fondi bagnati. Naturalmente, tali caratteristiche vengono alterate dall’usura del battistrada; ragion per cui, prima di superare il limite consentito dalla legge, è consigliabile procedere alla sostituzione degli pneumatici, dal momento che sono facilmente reperibili anche online, tramite e-commerce specializzati come www.euroimportpneumatici.com.
L’impatto sulle prestazioni
Grazie ad una superficie meno ‘scolpita’, gli pneumatici estivi garantiscono maggior aderenza e, di riflesso, una migliore trazione; questo aspetto incide positivamente sulle capacità prestazionali del veicolo, che riesce a ‘far presa’ meglio sulla strada e ottimizzare la potenza erogata dal motore. Ciò si traduce anche in una discreta ottimizzazione dei consumi, in quanto al veicolo serve meno carburante per sviluppare il proprio moto; di conseguenza, anche le emissioni si riducono in proporzione.
Dal punto di vista della dinamica di guida, le gomme estive sono in grado di assicurare anche un adeguato spazio di frenata (sempre in virtù della maggiore aderenza rispetto alle invernali) e una tenuta di strada ottimale. La presenza degli intagli longitudinali serve, come detto, a preservare gli standard di sicurezza anche sul bagnato, così che un improvviso acquazzone estivo non rappresenti un problema.
Le gomme estive rappresentano quindi la scelta più saggia per chi utilizza l’auto su lunghe percorrenze durante i mesi più caldi dell’anno; di contro, chi circola in regioni dove il clima è generalmente mite e, in aggiunta, con un chilometraggio ridotto, può optare anche per le coperture ‘4 stagioni’, una soluzione intermedia nonché conveniente sul breve periodo dal punto di vista economico.
Cosa prevede la normativa vigente
L’utilizzo degli pneumatici ‘stagionali’ è stato oggetto di costanti aggiornamenti normativi, necessari per fugare i dubbi degli automobilisti e illuminare le zone grigie delle principali disposizioni di riferimento.
Il Codice della Strada riformato nel 1992, e successivi provvedimenti e chiarimenti da parte del Ministero dei Trasporti, stabiliscono che gli pneumatici invernali (sulle strade interessate da specifico provvedimento emanato dall’ente proprietario dell’infrastruttura) sono obbligatori dal 14 novembre al 14 aprile; ciò nonostante, il loro utilizzo non è vincolato da alcuna restrizione temporale: in altre parole, circolare tutto l’anno con le gomme termiche (quelle con marcatura M+S) è del tutto lecito, a patto di verificare la congruenza del codice di velocità.
Diverso il discorso per gli pneumatici estivi: possono essere utilizzati solo da aprile a novembre e, più in generale, laddove non sia in vigore l’obbligo di circolare con equipaggiamento invernale.