di Antonio Baldari
… And the winner is…oooooooooooo…l’onorevole Piero Fassinoooooo!
Eh già, carissimi i Nostri Lettori, va proprio detto che non c’è stata affatto partita alla recente edizione della “Sagra dello Stipendio e delle Facce di Bronzo”, tenutasi in quel di Roma, Caput Mundi andata letteralmente…kaputt vista e considerata la prodezza dell’esponente politico del PD, autore di una performance assolutamente spettacolare, da leccarsi i…cedolini per l’evidente bravura con la quale si è meritato il primo posto dell’evento.
Che, come tutte le sagre agostane, ha visto una folta partecipazione di pubblico, tutti assiepati ai piedi del nostro, intanto i 599 esponenti democraticamente eletti al Parlamento italiano, già richiedenti nei giorni scorsi l’aumento dello stipendio (sic!) che non è del tutto è sufficiente, in evidenza, a fare fronte alle colossali spese da sostenere durante l’acclarata nonché dispendiosa vita da parlamentare, che non è già una vita da…mediano, come avrebbe da dirlo in musica il buon Ligabue, bensì una vita da “bomber del denaro”, da spendere e spandere a più non posso.
Ancorché, come si è attardato nello spiegare il trionfatore sagrarolo de noantri, lo smilzo Fassino, “È da considerarsi una buona indennità ma non uno stipendio d’oro” – si cita testualmente per come è stato pronunciato dallo scranno della Camera dei Deputati, che, effettivamente, dando retta al suo volto non apparentemente emaciato, ed al fisico da peso piuma, ma molto piuma considerando che, ammirato da dietro, il Number One sembrerebbe essere retto da una gruccia da potergli dare pure ragione!
Anzi, gli si dà assolutamente ragione, dal basso dei suoi 4mila 718euri, come da palesato cedolino, perché, caspita!, vuoi mettere gli esorbitanti costi cui fare fronte quotidianamente che, puf!, con uno schiocco di dita, nel breve volgere di un mese, è già evaporato? E che diamine! Ma non si può proprio sentire che uno percepisca quasi 5mila euri – diconsi cinquemila euri – in trenta giorni quantunque siano al netto di eventuali benefit, diaria e prebende varie da raggiungere 10mila euri al mese – diconsi diecimila euri!
Sennonché, dalla pullulante piazza gremita particolarmente di giovani, oltremodo maleodoranti e fetenti di “fame che c’è”, nota patologia italica che affligge quanti mensilmente vivono con meno di 500 euri – diconsi cinquecento euri! – cristallina si è alzata la voce di un imberbe imprecante “Ma che stai a di’? Ma che te stai a ‘nventa’?”, evidentemente ferito nel suo, umano, orgoglio di chi, giorno dopo giorno, tira innanzi con tale, sbriciolata, somma che non fa testo. Non fa notizia, non fa rumore: vuoi mettere diecimila euri avverso cinquecento, che mo’ te li tolgono pure? Razza di “redditino” da cittadinanza, ma come ti permetti?
E giù con gli applausi a scena aperta all’osannato Piero ed alla sua ciurma che pretenziosa chiede, ed avrà!, l’aumento di stipendio, nonostante da lontano sfavillino chilometriche code alla Caritas riecheggiando il secolare timore “Maestà, il popolo non ha più pane!” – “E se non hanno più pane che mangino brioche”, la raggelante replica. Sapendo bene come andò a finire, per Sua Maestà…