Secondo il rapporto rilanciato dall’Osservatorio Findomestic è aumentata del 15 per cento la spesa per un figlio, che suggerisce di andarci piano, per così dire, con il mettere al mondo nuovi pargoli. Un monito per la politica italiana di governo, tanto per la maggioranza quanto per le opposizioni, ad un anno dal Meloni I, guardando al futuro della Nazione.
di Antonio Baldari
La giornata dell’informazione italiana di ieri ha visto catalizzare l’attenzione degli utenti e, per esteso, dei cittadini dello Stivale sul primo anno di governo Meloni; da un versante politico all’altro i commenti si sono sprecati per un verso e per un altro, con la maggioranza di governo che, da un lato, ha sostenuto le proprie ragioni essendo corroborata dai risultati ottenuti e recitati a memoria sgranando il rosario degli interventi che sono stati realizzati, dal canto loro le opposizioni hanno contestato ciò che è stato fatto da chi sostiene il Governo presieduto da Giorgia Meloni, puntando il dito sui settori e/o ambiti di riferimento sociale che sono stati, a loro avviso, del tutto o quasi ignorati.
Prescindendo dalle rispettive posizioni, ciò che emerge è come sempre un volere ostinatamente percorrere una strada diversa da quella dei “rivali” ancorché si parli della stessa cosa e, soprattutto, di problemi che attanagliano i cittadini e, in special modo, le famiglie: a tale riguardo è proprio di oggi, e quindi pressoché in contemporanea con quanto evidenziato nella giornata di ieri dalla politica, la notizia che vuole giustappunto i nuclei familiari del Belpaese in grossa difficoltà nel voler crescere numericamente e quindi ampliare il proprio orizzonte guardando con fiducia al futuro.
Ed invero, è più specificatamente l’Osservatorio Findomestic a rendere noto come la spesa per sostenere la crescita di un figlio sia stata pari a 500 euro durante il corrente anno, che costituisce il 15 per cento in più rispetto allo scorso anno, nonostante il tasso di inflazione abbia conosciuto un certo rallentamento; in siffatto contesto è naturale volere percorrere la strada della prudenza con quattro famiglie su dieci che non intendono mettere al mondo dei figli, tanto per chi dei figli ce li ha già quanto per coloro che di figli non ne hanno e si rendono conto che è molto difficile, poi, metterli al mondo stanti queste difficoltà.
Ordunque ciò che si impone alla politica di riferimento nazionale, tanto di maggioranza quanto di opposizione, è una politica di maggiore sostegno alle famiglie per i tanti, troppi, impegni di natura economica che le vede oramai da tempo “non arrivare alla fine del mese”, se non anche prima: va da sé che, una maggiore tranquillità nella gestione ordinaria della quotidianità, porta ad una maggiore serenità e ad un guardare roseo verso l’orizzonte che verrà da qui a qualche anno, rilanciando la voglia e la gioia, aggiungeremmo sommessamente noi e come canta Johnny Dorelli, di potere “aggiungere un posto a tavola”.