di Gianluca Albanese
LOCRI – “Cusumano sono!”. Metrica, assonanza, e accento – è originario di Caltagirone – inducono a pensare che Pino Cusumano abbia simpaticamente festeggiato il grado di Commissario conferitogli dal capo della Polizia di Stato Lamberto Giannini, emulando il celeberrimo collega frutto della penna di Andrea Camilleri. Una bella soddisfazione che arriva a coronamento di una ultraquarantennale carriera in Polizia, a 52 anni dall’arruolamento in quello che allora veniva denominato “Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza”.
Ligio al dovere e con quell’approccio umano al ruolo che ha caratterizzato il ruolo svolto, Cusumano fu trasferito nel 1971 alla Questura di Roma, Terzo Distretto di polizia, laddove prestò servizio per 3 anni e successivamente, in quanto vincitore di concorso, raggiunse Nettuno per frequentare il corso sottufficiali. Classificatosi tra i primi del corso, frequentò il corso di specializzazione in polizia giudiziaria a Caserta e poi a Roma nuovamente per un corso nel settore antidroga coordinato dalla DEA (United States Drug Enforcement Administration). Al termine di tale esperienza formativa, fu trasferito al centro interprovinciale Criminalpol, settore antidroga della Questura di Reggio Calabria. Dal 1979 al 1990 ha svolto servizio al Commissariato di Siderno, nel settore investigativo per delicate indagini nel campo dei sequestri di persona e di criminalità organizzata. Nel 1990, vincitore di concorso d’ispettore della Polizia di Stato, primo in una graduatoria di 1200 partecipanti, ha poi diretto in qualità di responsabile la sezione di Polizia Giudiziaria alla Procura della Repubblica di Locri, ricoprendo tra l’altro, per circa un decennio, le funzioni di pubblico ministero nelle ex preture circondariali, su delega del procuratore. Nel gennaio 2003 è andato in quiescenza con il grado di sostituto commissario. Inoltre, 27 dicembre dello stesso anno gli venne conferita l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.