LOCRI – “Recupero somme salario accessorio anni 2007-2008-2009-2010 disposto dall’Amministrazione Comunale a seguito della relazione Cervellini- Determina n° 53 Area Vigilanza: Illegittimità”, è stato il punto all’ordine del giorno affrontato nell’assemblea sindacale di questa mattina a palazzo di Città, nella quale ogni partecipante ha espresso la necessità di approfondire il contenuto della suddetta relazione, «a cui non può essere – si legge nella nota – data forza di legge per le gravi ripercussioni che potrebbe ingenerare all’interno dell’apparato amministrativo e del personale dell’Ente».
Nella determina n°53, il Responsabile dell’Area Vigilanza, dopo quanto espresso dalla relazione Cervellini (nella quale evidenziava le criticità nell’attività amministrativa di Locri, rilevando come al personale di vigilanza fossero state corrisposte delle somme di salario accessorio non dovute riferite all’attività di rischio e disagio per gli anni 2007- 2008- 2009 e primo semestre 2010), chiedeva a ciascun agente il recupero di tali somme percepite a titolo d’indennità di rischio, liquidate in quegli anni con atto formale in forza di un contratto (Contratto Decentrato Integrativo). Secondo però quanto indicato dalla norma, gli adempimenti prescritti dalla determina, dovranno passare al vaglio del Giudice del Lavoro, solo a lui spetterà valutare quanto è stato contestato ad ogni singolo dipendente. Nel corso della discussione, è emersa anche la necessità di approfondire l’annosa questione del rapporto con le altre sigle sindacali, assenti nonostante fossero state invitate ad intervenire; inoltre, è stato condannato l’atteggiamento unilaterale della precedente Amministrazione, per non aver sottoposto la relazione Cervellini alle altre organizzazioni sindacali, al fine di arrivare così ad una soluzione condivisa. Al contempo, unanimemente, è stata espressa la volontà di sospendere l’esecutività della determinazione n°53 in attesa degli opportuni approfondimenti. Pochi sono stati i dipendenti “coraggiosi” (così definiti dalla Segreteria Provinciale del Sulpm), che han preso parte all’assemblea, con le Rsu presenti: «la poca partecipazione del personale dipendente, ha dimostrato scarsa sensibilità al problema, che ora rimane a carico del Corpo di Polizia Municipale, ma che presto potrebbe estendersi a tutti i settori dell’Ente, nonchè la mancanza di unità tra lavoratori». Assenti anche la maggior parte degli appartenenti alla Polizia Locale (presenti su 9 solo 3 operatori) e della Rsu. Attraverso la sua nota, il Sulpm, ha manifestato un atteggiamento di ostrozionismo, da parte dello stesso personale dell’Ente, nel quale «l’immotivata mancata concessione dei locali richiesti per addotti motivi istituzionali presi dalla precedente Amministrazione, il successivo messaggio profuso all’interno dell’Ente di mancata autorizzazione all’assemblea, nonché altre diverse strategie provocatorie messe in atto con il tentativo di delegittimare questo sindacato, che, seppur minoritario rispetto alla Triplice, opera nella piena legittimità, solo e sempre a difesa dei diritti dei lavoratori e della propria dignità, denotano con quanta difficoltà si riesce a far breccia nei serrati scudi dell’apparato burocratico».
FRANCESCA CUSUMANO