di Redazione
STILO – Una polvere intrisa di ricordi. Per “ciò che eravamo” ma pensando e guardando a “ciò che saremo”. È stato in buona sostanza questo il libro “Polvere di mare” scritto dalla psicanalista e psicoterapeuta Anna Maria Sarica, nell’ambito dell’incontro allestito per la seconda edizione di “Incontri con l’autore” anche quest’anno organizzati, a Stilo, dall’antica libreria Duva e dall’accademia “Enotria”, con il patrocinio del Comune di Stilo; del Gal Alta Locride; della Pro loco.
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Il tutto nella sede di piazza Vittorio Emanuele, raccolta e non proprio eccessivamente colma di pubblico che però non ha fatto mancare il proprio, stimolante, contributo alla serata condottta da Francesco Sorgiovanni, giornalista e moderatore della kermesse letteraria; l’architetto e giornalista Giorgio Metastasio che, unitamente al professore di lingue e giornalista Antonio Baldari, ha assicurato il proprio contributo in termini di brevi e ficcanti osservazioni testate sullo stesso libro, in questo integrati dalla giovane studentessa nonché aspirante scrittrice Emma Loiero, e di tanto in tanto intervallati dal maestro di chitarra Antonio Pedersoli che ha suonato con l’apporto canoro della cantante Caterina Murace.
Sostenendo un toccante excursus partendo dall’infanzia della scrittrice, ritrovatasi bambina nei primi capitoli del libro con l’emozionante figura del padre che con un tocco di mano vuole impedire che parta il treno dalla stazione di Roccella Jonica perché così non parta la figlia, e giù sulla scottante tematica della famiglia di oggi, ponendo particolare attenzione alla condizione delle donne, una condizione fatta spesso di angherie e soprusi per un rifiuto, da parte dell’uomo, mai abbastanza metabolizzato e, di riflesso, non accettato; ma la parte preponderante l’hanno avuta, per l’appunto, i ricordi vissuti e condivisi tra Stilo, la Ferdinandea e gli altri paesi insistenti nella vallata dello Stilaro fra Monasterace, Pazzano e Bivongi, riportati come fra le pennellate di un dipinto o le vivaci foto di una guida turistica, tanto è rimasto chiaro ed impresso nella mente di Anna Maria Sarica ciò che è stato.
“Ma ancora più importante è ciò che sarà, quello che non dovrà sparire da questi luoghi a cominciare dal dialetto” – ha candidamente affermato l’autrice, che ha molto spesso attinto alla “parlata” in vernacolo per confezionare ottimamente il suo “Polvere di mare” arrivando anche ai momenti di maggiore vissuto odierno, come nel caso del grande evento socio-culturale del palio di Ribusa di Stilo “che ogni volta che la raggiungo mi regala qualcosa di magico e questo accade sempre” – ha concluso la Sarica, tra applausi di approvazione, ampi sorrisi ed un piacevole tuffo nel passato, con vecchi e pur sempre gradevoli amici, che sarà replicato questa sera a Bivongi. Per un altro momento tutto da vivere e da gustare.