di Simona Masciaga
PORTIGLIOLA – La cittadina che amministra è da diversi anni al centro dell’attenzione per la qualità e la quantità degli spettacoli organizzati durante l’estate. Ora, che la bella stagione è alle porte, abbiamo raggiunto il sindaco di Portigliola Rocco Luglio, per chiedergli le sue intenzioni e i programmi per l’estate prossima ventura
Sindaco Luglio, l’estate è alle porte, tanta è la voglia di ripartire dopo il dramma Covid19. Alcuni comuni e associazioni di zona hanno cancellato puntuali eventi e manifestazioni, altri invece hanno addirittura rinunciato alla programmazione estiva. Quale programma ha in cantiere il comune di Portigliola per l’estate 2020?
“Ho riflettuto tanto prima di prendere la decisione, anche se in un primo momento ho pensato anch’io di cancellare il festival estivo visto che il mondo dello spettacolo si era fermato completamente, ma poi, spinto dalle sollecitazioni di diversi artisti interessati alla stagione teatrale portigliolese, considerate “le liberalizzazioni” del settore spettacolo, e tenuto conto anche che gli spettacoli si svolgono all’aperto e per la loro tipologia non richiamano folle ma è un pubblico tranquillo, con queste premesse mi sono attivato e sto lavorando alla stesura di un cartellone che possa conciliare le nostre disponibilità economiche con spettacoli di qualità. Senza dubbio accanto agli spettacoli con grandi attori teatrali continueremo a supportare anche spettacoli prodotti nel nostro territorio”.
Quindi la stagione teatrale ci sarà e, sicuramente, con opere sempre di buon gusto, di richiamo con interpreti di chiara fama. Quali saranno le opere previste?
“Non si sa quale sarà la forma che prenderà il festival, e per questo motivo si è deciso di iniziare a muoversi fin da subito, creando in questi giorni di attesa e preparazione dell’edizione 2020, collegamenti con altri festival al fine di promuovere la realizzazione di spettacoli considerato lo stop totale dei teatranti a causa del covid-19. Tra le tante questioni che il sistema teatrale affronta in questo periodo, tra i dubbi e i tentativi di ricreare, adattare, vi è anche la necessità di inventare spettacoli da presentare al pubblico nel rispetto delle regole del distanziamento sul palco che non sia solo il monologo.
Innanzitutto, come dicevo prima, si vuole continuare con la politica di valorizzare il territorio e stimolare anche la produzione in loco di opere teatrali. Di fatti, dopo l’esperienza dell’anno scorso di coinvolgere il territorio, risultata poi positiva, altre realtà hanno copiato la nostra iniziativa dando spazio anche agli artisti locali. Dopo i successi degli anni passati una realtà teatrale molto vicina a noi territorialmente quest’anno debutterà, a differenza degli altri anni, con una tragedia. Un evento che ci incuriosisce molto e stimola l’interesse verso questa giovane realtà che, con la regia di Bernardo Migliaccio Spina, sicuramente riuscirà a fare bene e ancora una volta non ci deluderà. Infatti, a breve, la compagine di Locriteatro riprenderà le prove dal vivo per arrivare preparati al meglio all’appuntamento estivo. Accanto agli attori autoctoni ci sarà il ritorno di Elisabetta Pozzi, reduce dal successo di Siracusa dell’anno scorso, che non vedeva l’ora di essere riabbracciata dal calore del pubblico calabrese che nel 2018 le tributò un grande successo e fu “costretta” ad una replica. La Pozzi porterà in scena la “Elena” di Ghiannis Ritsos.
Riproporremo il teatro al tramonto che tanto successo di pubblicò registrò la stagione passata.
Immancabile lo spettacolo di Edoardo Siravo che vestirà in scena i panni di uno strepitoso Prometeo già in fase di allestimento con la regia di Patrik Rossi Gastaldi; quest’ultimo diventato famoso tra i giovani soprattutto dopo il programma tv Amici di Maria De Filippi, in cui ha ricoperto il ruolo di insegnante di recitazione. Questo spettacolo nasce dalla collaborazione con alcuni festival della penisola.
Ci sarà l’appuntamento con l’alba del 15 agosto ed il premio Tessalo – Nuovo Imaie che concluderà il festival. Il premio per il 2020 presenterà alcune novità.
Questi sono gli spettacoli già previsti in cartellone, ma tanti altri, in fase di valutazione, si aggiungeranno. Si spera anche per questa edizione del festival di avere una ricca ed interessante programmazione che possa soddisfare il pubblico”.
L’evento teatrale che fa da open all’intera stagione dedicato alla “Rassegna di teatro classico scolastico” è saltato per ovvi motivi di sicurezza, Lei pensa di posticiparlo a fine stagione in un clima che sarà sicuramente più tranquillo?
“Mi è dispiaciuto molto non aver potuto aprire la stagione con la manifestazione di teatro scolastico, anche perché già alcune scuole sin da febbraio avevano manifestato la volontà di partecipare. Credo proprio che l’evento non possa essere recuperato a settembre perché le scuole, essendo rimaste chiuse sin da marzo insieme ai loro laboratori teatrali, non hanno potuto preparare nulla. Sarà ripreso sicuramente l’anno prossimo”.
Certo che ripartire in quest’atmosfera preoccupante non è facile: occorre principalmente la prevenzione a tutela di tutti; come intende adottare le norme previste dalle linee guida nazionali e regionali per garantire sicurezza al pubblico appassionato di teatro?
“Solitamente gli addetti ai lavori aspettano l’iniziare dell’estate dei festival con ansia maggiore di quanto non si attenda l’inizio della stagione di un qualsiasi teatro stabile; e questo anno l’ansia è infinita a causa della pandemia e delle conseguenti incertezze.
Le norme restrittive sul distanziamento tra le persone, sia sulla scena che tra il pubblico, hanno reso questa preoccupazione enorme, sopratutto per il rischio connesso.
Il luogo della manifestazione, il teatro greco romano, nel Parco archeologico di Locri, è all’aperto ed è molto ampio, e questo rappresenta un fattore positivo dal punto di vista organizzativo; difatti, con qualche modifica agli spazi per il pubblico rispetto agli anni precedenti, si potrà allestire l’evento nel rispetto della normativa di sicurezza anche se con qualche posto in meno per gli spettatori.
Ultimamente si parla anche di nuovi programmi di accoglienza per i turisti, di gestione del pubblico, di riduzione dei prezzi, di gratuità di occupazione del suolo pubblico per bar e punti di ristoro, al fine di incentivare il turismo e agevolare la ripresa economica; Lei come pensa di agire?
“Veramente la mia amministrazione ha portato avanti sempre una politica di supporto alle attività produttive tramite le agevolazioni tributarie sia per le attività produttive così anche per i proprietari delle seconde case, applicando tariffe e imposte al minimo e con l’aggiunta di tante agevolazioni recepite nei regolamenti comunali. Sicuramente per l’anno in corso ai bar e ristoranti accorderemo ulteriori agevolazioni per la tassa di occupazione del suolo pubblico e per la Tariffa rifiuti, soluzioni che già sono allo studio e saranno approvate con gli atti preparativi del bilancio previsionale del 2020 di prossima scadenza. Inoltre, ritengo che la politica della riduzione dei prezzi non risolverà il problema dell’accoglienza, anzi andrà a discapito del servizio e della qualità sopratutto se si è in presenza di minori utenti.
Qualche tour operator già parla di stagione compromessa con un calo di presenze che si aggira intorno al 60-70%, dovuto alle perplessità, alle insicurezze e soprattutto al timore di contrarre il Covid-19. Lei è fiducioso?
“Io vado controtendenza. Sono abbastanza ottimista. Certamente l’organizzazione alberghiera ne risentirà anche perché, per come riportato dalle agenzie, la gente preferirà affittare una casa per trascorrere le vacanze. Sicuramente nei nostri paesi ci sarà il pieno con il ritorno di tante persone che andranno a riaprire le case dei genitori, dei nonni sia perché al sud il covid-19 non ha attecchito ma sopratutto perché c’è il bisogno di ritrovare quei valori della vita, quella “vicinanza sociale” che l’epidemia ci ha fatto riscoprire e che ancora nel meridione sono presenti non solo come organizzazioni di volontariato, ma come valori innati e presenti nell’animo di ciascuno di noi”.