DI SEGUITO LA LETTERA APERTA DI EMILIO SPATARO, LAVORATORE PRECARIO DEL MONDO DELLA SCUOLA
A seguito delle drammatiche ed inaccettabili vicissitudini che hanno colpito le famiglie di molti dipendenti ex L.S.U. personale Ata, gettandole nella dura, insostenibile e nebulosa condanna della precarietà lavorativa, il sottoscritto e molti suoi sfortunati compagni di destino, nel tentativo di gettare le basi di una contestazione civile e seria, hanno deciso di far sentire la propria voce attraverso una serie di iniziative volte alla sensibilizzazione di vaste schiere di soggetti ed autorità, al fine di cercare risposte che, ad oggi, non sono arrivate; iniziative che, nello specifico, si sono caratterizzate, nel corso dei mesi, nell’indizione ed espletazione di una conferenza stampa presso la Sala Consiliare del Comune di Locri, alla presenza dell’amministrazione dell’Ente, di gruppi ex L.S.U. e di una vasta schiera di testate giornalistiche; nell’organizzazione di un Consiglio Comunale aperto, svoltosi a Locri nel mese di settembre 2013 e che ha visto una enorme partecipazione civica e politica; nella pubblicazione di vari articoli apparsi sui quotidiani locali e nella partecipazione personale a varie trasmissioni televisive locali; nella disperata udienza concessa dal Capo Gabinetto presso gli Uffici dell’Ill.mo Prefetto di Reggio Calabria; fino alla partecipazione diretta in un servizio del Tg2, in cui veniva spiegata agli italiani la drammatica situazione in oggetto ed alla disperata iniziativa di far sentire la propria voce all’unica autorità che, attualmente, rimane fonte di speranza, sua Santità Papa Francesco.
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Tutto ciò è sfociato nel silenzio, nell’inaccettabile indifferenza di quei pochi che potrebbero effettivamente dare seguito alle nostre grida di sfogo e che, fino ad oggi, si sono nascosti nella facile via del far finta di nulla. Solo di recente, infatti, una volta resosi effettivamente conto che quelle che si presentavano solo come ipotetiche minacce sono diventate una terribile e veritiera realtà, quelli che dovrebbero essere rappresentanti dei lavoratori, si sono si sono degnati di farsi timidamente avanti.. dopo oltre sei mesi di lotta portata strenuamente avanti da tutti coloro che, come il sottoscritto, vivono questo incubo,
A meno di venti giorni dalla scadenza della proroga indetta il primo di gennaio 2014, giorno di capodanno, che ci ha consentito di mantenere il regime prestazionale a 35 ore settimanali (sino al 28 di febbraio), noi lavoratori viviamo nel buio più nero e totale e non siamo nelle condizioni di sapere quale sarà il nostro destino lavorativo e umano oltre detto termine.
A meno di formali comunicazioni ufficiali che definiscano (anche provvisoriamente) la questione, il primo di marzo, infatti, a seguito della nuova gara di appalto indetta dal Miur e gestita dalla Consip, scatterà la decurtazione delle ore settimanali di lavoro a 18/20 e la conseguente drastica riduzione stipendiale che, di fatto, metterà in croce le famiglie di chi si sente parte di questa lettera di sfogo.
Non è possibile vivere di speranze vane e di silenzi. Non è possibile combattere contro un mare di indifferenza. Non è possibile anche solo tentare di sfidare un nemico più forte di te senza alleati che ti affianchino e con ipotetici guardiani che, al contrario, ti tradiscono.
Quale sarà la nostra sorte? Come ci porremmo di fronte alle difficoltà delle nostre famiglie e al vuoto che si prospetta per il domani dei nostri figli?
Questo è l’accorato e solitario appello di chi, nonostante la triste solitudine che lo attanaglia, non si arrende.
Emilio Spataro, lavoratore ex L.S.U. personale ATA.