RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
La gara tra Digem Marina di G e Fidelis Torretta parte comoda ma poi si invola in un campo minato di errori e tensioni. Ci vuole il tie break per decretare una vincitrice, mai scontata durante l’arco della gara. Con il senno di poi la Digem di Carrozza vince due volte, perché manca di cattiveria per tutta la gara e ritrova nelle proprie pecche la forza di risollevare la partita. Quel primo set, utile ad entrambe per sciogliere le remore create da una psicologia di bassa classifica, si tramuta in una mezz’ora di tensione e profondo studio. Le squadre sono costrette a venir fuori il più possibile per non mollare la posta in palio. La Digem, perdendo il primo parziale, non fa altro che complicarsi la vita. Da questo incontro sul parquet del PalaMarcellino la squadra di Vincenzo Carrozza trae un insegnamento: lo stile non sempre garantisce punti perché la Fidelis Torretta si è fatta grande con tutt’altro, sfoggiando tenacia e forza fisica. In sordina e con costanza si è opposta Erika D’Agostino, capitano in quell’animo che non si arrende mai. Delle individualità, Cavaleri Ruggia e Romeo, hanno fatto da motore ma la vittoria è di squadra, quella che cade tante volte durante i set ma al tie break non perde mai la concentrazione e non concede vantaggi.
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Cronaca della gara.
I tre punti di fila della Digem aprono le danze sportive del PalaMarcellino, gestite dai fischietti Giorla e Pultrone. Rosetta Scozzafava infatti conduce al 4-1 su sua battuta, con la Fidelis costretta a farsi notare. Alla serie positiva, Ruggia che mura centralmente in maniera impeccabile e la Cavaleri che sfodera una delle migliori schiacciate dalla seconda linea, si oppone subito quella negativa degli errori. È il preludio di un calo di concentrazione che permetterà al Torretta di operare un aggancio basilare per la gestione dell’intera partita. Presto infatti si annota il 9-14. Il Torretta ripiega sulla velocità, difesa e attacco stordiscono il muro casalingo e una serie di giocate a lungo tempo mettono a dura prova i nervi. Quando anche il punto beffardo va alle esterne è il 13-18 e la Digem cerca necessariamente la scossa. La trova con Barbara Cavaleri che punge per un nuovo punto da posto quattro e successivamente, dall’altro lato, si oppone all’attacco avversario con un muro deciso. Il punto del 22-22 è opera del capitano D’Agostino ma una scelta arbitrale per un errore rilevato avvicenda la battuta e la Digem si ferma per un 22-25 finale. Carica la Fidelis avvia a suo favore anche il secondo set, nel quale Pasqualino e Maji rilevano Scozzafava e Sorgiovanni. Il 4-4 è presto fatto, con le padrone di casa a giocare di ripetuti diagonali che non sorprendono la completa Costanzo, vero terrore a rete ma garanzia in difesa. Erika D’Agostino allora cambia strategia e scivola le parallele di specialità, utili a piegare la Maida e garantire un +2 sul tabellone. La linfa Torretta questa volta si chiama Cavallaro su battuta, si tocca il pari di 10-10 ma si avvia un piacevole momento Digem: D’Agostino a segno su battuta, parallela della Cavaleri a rete e terzo punto consecutivo per errore tattico esterno. La Digem questa volta ne approfitta e Barbara Cavaleri mette a segno sette punti di fila su battuta, sino al 21-12 che cambia il set, che si conclude con l’ace della Bruzzese a sigillare il 25-18. Il terzo set è ancora un enigma per Carrozza che non trova la quadratura tattica per contrastare l’assetto proposto dal collega Bastone. La Costanzo è sempre in sì per sferrare colpi latenti e Reale, centralmente, riequilibra i momenti passivi delle compagne trovando la pecca della Digem: le coperture dietro muro. Non solo, sulla scorta degli errori precedenti la Cavaleri rilascia solo colpi morbidi che Valentina Maida controlla con sicurezza e la Costanzo rimanda al mittente con forza. Il calo è visibile e il gioco a due vede opposti ragione e forza, con la seconda a fare suo il terzo set per 20-25. Il quarto set è altra storia. Carrozza cambia ed ha ragione ad affidarsi alla Romeo che non solo conclude il punto del 5-3 ma avvia una serie positiva di battute seguite da giocate lucide e corrette. Il Torretta non sta a guardare, sfoggia un muro a tre che annienta la Ruggia e sullo svantaggio Carrozza richiama la Zecca nel ruolo di libero. Dopo qualche minuto il 15-13 è quasi un miracolo di eventi in assenza di cattiveria e solo un capitano astuto e d’esperienza può ridare carattere a set decisivo in corso. Otto punti di fila consegnano il set alla Digem (25-18) e conducono i giochi al tie break. La Romeo fa partita anche nell’ultimo set: prima in battuta, poi a muro punto e infine con la ricezione vincente sulla Costanzo. La Fidelis perde il sorriso, la Digem emana tensione. La Carluccio sbaglia sotto rete, la Maji in battuta, quindi la palla è di matrice avversaria e la Fidelis accorcia le distanze. Sul 14-11 il Torretta è ancora in battuta ma la Digem si lancia alla conquista del punto partita e non delude.