di Antonella Scabellone e Gianluca Albanese
LOCRI – La sua è sicuramente la deposizione più attesa nell’udienza in corso al Tribunale penale di Locri del processo “Falsa Politica”. Ci riferiamo a Mario Congiusta, padre coraggio e fondatore della Gianluca Congiusta Onlus, attiva nel campo della lotta alla mafia e nella diffusione della cultura della legalità. Congiusta viene esaminato e controesaminato come teste a discarico dell’imputato Antonio Commisso classe ’73 detto “Biona”, ex assessore all’Ambiente del Comune di Siderno.
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Tema forte della sua deposizione la decisione della maggioranza consiliare di centrodestra al Comune di Siderno tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008, quando non si costituì parte civile nel processo a carico di mandanti ed esecutori dell’omicidio di suo figlio Gianluca.
Mario Congiusta sta ricostruendo proprio quel summit del dicembre 2007 a porte chiuse della maggioranza dicendo che “Un consigliere abbandonò la riunione infastidito dalla presenza di troppi intrusi; un assessore espresse il suo pensiero contrastante con quello di tutti gli altri partecipanti, e quindi favorevole alla costituzione di parte civile dell’Ente. Il primo – ha riferito Congiusta in aula – era il medico Angelo Macrì Gerasoli; il secondo l’assessore all’Ambiente Antonio Commisso”.
Il teste, interrogato dall’avvocato Giuseppe Belcastro, ha aggiunto che “Queste circostanze me le riferì il giorno dopo il radiologo Vincenzo Mollica, all’epoca dei fatti assessore comunale” e che “Dopo qualche giorno incontrai per strada Antonio Commisso e lo invitati a prendere un caffè ringraziandolo del gesto”. Su precisa domanda del Pm Antonio De Bernardo Congiusta ha risposto infine che nessuna motivazione plausibile ricorda essergli stata data dall’assessore Vincenzo Mollica sul perchè la maggioranza consiliare, lui compreso, avesse votato contro la costituzione di parte civile del comune nel processo contro i presunti assassini di suo figlio Gianluca.
Il teste ha infine riferito della campagna ecologista “Adotta il tuo spazio ambientale” sostenuta dall’assessorato all’Ambiente del comune e della decisione della sua associazione di adottare lo spazio circostante il monumento alle vittime della mafia. A tal proposito la difesa di Antonio Commisso ha depositato una fotografia (v.sopra) che ritrae l’ex assessore e il presidente della Gianluca Congiusta onlus mentre si stringono la mano accanto al monumento in via Torrente Arena.
Nelle prossime ore, su Lente Locale, la cronaca completa dell’udienza.