di Gianluca Albanese
LOCRI – E’ stata aggiornata al prossimo 5 dicembre alle 9,30 in aula collegiale l’udienza del processo a carico del cittadino di Canolo Antonio Stilo, che il 10 agosto del 2014, durante la “festa del pane”, tradizionale appuntamento del centro montano della Locride, avrebbe minacciato e tentato di usare violenza a carico di Giuseppe Trimarchi, suo compaesano, giornalista e scrittore, oltre che attivista antindrangheta.
Secondo l’accusa, Trimarchi sarebbe stato trascinato fisicamente (e contro la sua volontà) nell’intento di farlo ballare la tarantella dallo stesso imputato, che avrebbe rivestito l’incarico di “mastru di ballo”, e che gli avrebbe espresso alcuni pesanti apprezzamenti riguardanti articoli di stampa e alcune dichiarazioni a sfondo politico attribuite allo stesso giornalista e autore di “Calabria Ribelle” (2013, Città del Sole edizioni).
Nel corso dell’udienza di oggi, il giudice ha proceduto in assenza dell’imputato, non comparso in aula senza addurre alcun legittimo impedimento, ma comunuque rappresentato in aula dal proprio difensore.
L’avvocato Giuseppe Russo, difensore di Trimarchi, ha annunciato la costituzione di parte civile nel processo, nell’interesse del proprio imputato, seguito dal collega rappresentante dell’associazione antimafia “Antigone”, che ha manifestato analogo intendimento, nei confronti del quale il difensore dell’imputato ha manifestato la propria opposizione “In quanto – ha detto – non sembra si ravvisino i profili per fare intervenire l’associazione Antigone: il reato contestato al mio assistito – ha proseguito l’avvocato – è quello di minaccia e tentata violenza, non di associazione a delinquere di stampo mafioso”.
E mentre l’avvocato di Antigone ha confermato la validità della propria decisione, il giudice ha rinviato ogni decisione all’udienza del prossimo 5 dicembre, nel corso della quale scioglierà la riserva sulla costituzione di parte civile da parte di Antigone e darà inizio al dibattimento.