LOCRI- Continua l’audizione dei testi dell’accusa nel processo Recupero, innanzi al Tribunale di Locri, che vede alla sbarra 54 persone ritenute appartenenti a vario titolo al clan Commisso di Siderno. A deporre questa mattina in aula davanti al collegio presieduto dal magistrato Alfredo Sicuro, nella prima udienza dell’anno, il maresciallo dei carabinieri Campolo, che ha risposto alle domande del PM della DDA Antonio De Bernardo nel corso del lungo esame protrattosi fino a tarda sera.
Il maresciallo ha ampiamente illustrato le tecniche utilizzate dai carabinieri per identificare i soggetti intercettati, caduti all’ interno di una vera e propria rete costruita con moderni strumenti tecnologici per porre sotto controllo, non solo utenze telefoniche e automobili, ma intere zone di Siderno e dintorni, attraverso il sistema della videosorveglianza. A rafforzare le certezze degli inquirenti sull’identità degli intercettati i soprannomi spesso utilizzati nelle conversazioni. A quanto pare i “nomignoli”, in certi ambienti, o meglio in certe contrade di Siderno (come Lamia) erano utilizzati più dei nomi: da “Zorro” (Michele Correale), a “Peppe Sparacaglia” (Giuseppe Correale), a “u Coscia” (Antonio Costa), a “Bic” Michele Costa, fino a “u topu” (Antonio Figliomeni), solo per citarne alcuni. Soprannomi che, a detta degli inquirenti, hanno permesso di risalire, senza ombra di dubbio, all’ identità dei soggetti i intercettati. Ma le certezze dei carabinieri si basano anche sulle modernissime tecniche utilizzate nelle operazioni investigative, che hanno consentito, non solo di intercettare le carte sim, ma anche gli stessi telefoni indipendentemente dalla scheda utilizzata, e ciò grazie al codice “imei, un codice di quindici cifre che permette di identificare univocamente un cellulare. Quando invece (ma raramente) vi erano dei dubbi sull’ identità degli indagati, si provvedeva, a loro insaputa, a fotografarli, e si risaliva alla loro identità attraverso l’ufficio anagrafe del comune. Si attende ora il contro esame del teste che inizierà alla prossima udienza fissata per il 18 gennaio. Nel frattempo, poco prima di Natale, sono state depositate le trascrizioni delle intercettazioni eseguite dal perito nominato dal Tribunale.
ANTONELLA SCABELLONE