di Antonella scabellone (ph. Enzo Lacopo)
LOCRI- Continua la maratona delle difese al Processo Recupero-Bene Comune, che si sta celebrando davanti al Tribunale penale di Locri. Giornate intere di arringhe, iniziate in mattinata e concluse a tarda sera, per ripercorrere, una ad una, nei tempi stabiliti dalla Corte, che non intende far slittare la sentenza, le posizioni degli oltre cinquanta imputati ritenuti appartenenti, a vario titolo, al clan Commisso di Siderno.
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Oggi, davanti al collegio presieduto dal magistrato Alfredo Sicuro, è stata la volta degli avvocati Giovanni Taddei e Filippo Ubaldo per Giorgio Futia che, dopo un’iniziale periodo di carcerazione, risponde a piede libero. Per lui l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti ma per la difesa Futia non coltivava marijuana e contro di lui non ci sono prove oggettive.
Per Giuseppe Muià è intervenuto in una lunghissima arringa l’avvocato Cosimo Albanese che ha esaminato anche la posizione di Futia Michele classe 1988. Anche l’avvocato Staiano è intervenuto per Giuseppe Muià oltre che per Antonio Galea.
Per tutti la richiesta è stata assoluzione per non aver commesso il fatto a fronte di carenza di materiale accusatorio oggettivo.
Le difese continueranno anche domani (in scaletta tra gli altri gli avvocati Antonio Speziale e Adriana Bartolo) e dovrebbero concludere il 3 luglio; a seguire le repliche della pubblica accusa. La sentenza probabilmente arriverà lunedì 7 luglio.