LOCRI – Sono stati gli affari della Euroceramica, impresa posta sotto sequestro contestualmente all’operazione “Recupero” del dicembre del 2010, al centro dell’udienza odierna dell’omonimo processo, durata un paio d’ore e incentrata sull’escussione di due testimoni, due dipendenti della società di cui era socio anche Riccardo “Franco” Rumbo, uno dei principali imputati nell’operazione che vede alla sbarra l’ex sindaco Alessandro Figliomeni e numerosi presunti appartenenti al clan Commisso di Siderno.
In particolare, sono state sentite due ex dipendenti della Euroceramica, ovvero la commessa Patrizia Panetta, che ha lavorato dal 2004 al 2008, e la ragioniera Laura Luciano, assunta dal 2005 al 2010, ovvero fin quando la società è stata attiva. L’escussione della Panetta, a cura del pubblico ministero De Bernardo, dopo una prima ricostruzione dei rapporti tra i soci di Euroceramica e i dipendenti è stata incentrata sui motivi che portarono alle dimissioni della commessa cha ha svelato alla Corte di avere sempre coltivato il sogno professionale di lavorare come artigiana nel campo della bigiotteria, anche se lo stesso PM ha ricordato alla teste i contenuti di un’intercettazione telefonica della stessa con una collega in cui lamentava il fatto che i soci fossero spesso assenti dallo show room e che lei doveva spesso rinviare clienti e fornitori che andavano al negozio. La teste ha spiegato che «Sia Rumbo che gli altri soci si assentavano spesso perché impegnati nei diversi cantieri per sovraintendere alla posa in opera dei materiali che venivano venduti e io che amo fare bene il mio lavoro – ha proseguito la Panetta – mi sentivo a disagio nel dover sempre rinviare clienti e fornitori che venivano al negozio chiedendo di loro». «Quando lo feci presente a Rumbo – ha proseguito – lui mi disse che se non mi piaceva il lavoro me ne potevo anche andare e io, punta nell’orgoglio, mi licenziai, anche se quello fu l’unico momento di frizione con i miei titolari, in un’azienda che consideravo come una famiglia e alla quale tenevo come se fosse mia, ecco perché una volta mi sono lamentata al telefono con una collega». Una ditta, la Euroceramica, che forniva i propri prodotti sia a privati che a enti, mediante capitolato d’appalto, e tra i lavori più grossi che sono stati citati in aula, ci sono quelli relativi alla realizzazione della piscina coperta, del teatro e dell’hotel President, tutti a Siderno. E chi vi lavorava aveva rapporti anche con i professionisti del settore (ingegneri, architetti, geometri) che curavano la realizzazione dei lavori, tra cui quel Massimo Pellegrino anch’egli imputato e sottoposto a custodia cautelare in “Recupero-Bene Comune”. Il controesame, curato dagli avvocati della difesa Giuseppe Calderazzo e Armando Gerace, è servito più che altro a chiarire ulteriormente il senso delle risposte date in precedenza alla domande del PM. Al termine dell’escussione, il pubblico ministero si è riservato di verificare la congruità delle dichiarazioni rese dalla teste. Quindi, è stata la volta della ragioniera Laura Luciano, che ha confermato, in sostanza, il quadro organizzativo aziendale disegnato dalla teste Panetta, spiegando che tutto veniva registrato nelle scritture contabili, poi sottoposte a sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. La Luciano ha detto che «Sia quando gli affari andavano a gonfie vele, ovvero fino al 2008, sia dopo, i soci pagavano prima noi dipendenti e poi le loro spettanze» e che «Rumbo era anche dipendente. Una sorta di factotum che non esitava, se era necessario, caricare cemento e colla nella propria macchina per portarla sui cantieri dove si curava la posa in opera dei materiali». La prossima udienza è stata fissata per venerdì 15, quando si procederà all’esame e al controesame del maggiore Mucci dei Carabinieri.
GIANLUCA ALBANESE