di Antonella Scabellone
LOCRI- Al Processo Recupero-Bene Comune, che si sta celebrando davanti al Tribunale penale di Locri contro oltre cinquanta imputati ritenuti appartenenti, a vario titolo, al clan Commisso di Siderno, la parola passa alla difesa. Sono iniziate, infatti, questa mattina, le arringhe degli avvocati con le richieste conclusive.
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Prima però il Pm della DDA, Antonio De Bernardo, ha depositato, a sorpresa, un’informativa che riguarda il pentito Vincenzo Curato le cui dichiarazioni smentirebbero in parte quanto affermato dall’altro pentito, il più noto Giuseppe Costa. Un documento di cui i legali hanno avuto contezza solo in data odierna e che per alcuni di essi si potrebbe rilevare molto importante in chiave probatoria.
Ma l’udienza di oggi ha visto protagoniste assolute le difese, ad iniziare da quelle degli imputati per cui il Pm ha chiesto in fase di requisitoria l’assoluzione: Antonio e Domenico Baggetta, rappresentati dall’avvocato Armando Veneto, e Cosimo Simonetta, difeso dall’ avvocato Cimino.
La parola è poi passata alla difesa di Domenico Figliomeni, rappresentato dall’ avvocato Giuseppe Commisso, e a quella di Francesco Figliomeni, assistito dall’avvocato Sandro Furfaro. Entrambi hanno cercato di smontare la tesi accusatoria che vedrebbe i due colpevoli, tra l’altro, del reato di intestazione fittizia di beni. In particolare, l’avvocato Furfaro, nel ricostruire la posizione di Francesco Figliomeni, cognato di “Franco” Rumbo, ha ripercorso le vicende della “Euroceramiche”, che per l pubblica accusa era una società di comodo, intestata ai fratelli Figliomeni, ma di fatto gestita dallo stesso Rumbo che se ne serviva, coadiuvato dal geometra Massimo Pellegrino, per comprare terreni e costruire case. “E’ detenuto da 4 anni e oggi mi chiedo ancora il perché-ha stigmatizzato l’avvocato Furfaro riferito al suo assistito, Francesco Figliomeni. Insieme ai fratelli ha un’assurda imputazione di riciclaggio di denaro. Invece, ha sempre lavorato, era sui cantieri e le intercettazioni lo dimostrano. Chiara è anche la sua situazione reddituale ricostruita dai periti”. Due sole intercettazioni vi sarebbero, secondo la difesa, a sostenere l’accusa a carico di Francesco Figliomeni. Tra queste una del 22 .09. 04 tra Franco Rumbo e Pellegrino Massimo dove il primo chiede al secondo per conto del cognato le chiavi degli appartamenti costruiti in via Misuraca. Segno, invece, secondo la difesa, che Figliomeni Francesco non era fittiziamente titolare di una società, la Euroceramiche appunto, ma direttamente interessato alle attività alla stesse connesse relative alla posa di piastrelle e pavimenti.
A prendere per ultimo la parola l’avvocato Antonio Severino per conto di Michele Costa accusato di associazione finalizzata al traffico degli stupefacenti. L’avvocato non ha negato l’esistenza delle piantagioni di marijuana attribuite a Costa; in sostanza non ha contestato la coltivazione degli stupefacenti, ma l’associazione finalizzata al traffico degli stessi; ha negato a carico del suo cliente ogni vincolo associativo con organizzazioni criminali cercando di convincere la corte che l’impianto accusatorio non regge anche per le troppe discrasie nelle trascrizioni delle intercettazioni. Per l’avvocato Severino non vi sarebbero elementi di prova oggettivi a carico di Costa che, tranne che in carcere, non sarebbe stato mai videoripreso dalle forze dell’ordine, tanto meno intercettato, e non avrebbe mai avuto contatti o frequentazioni con gli altri imputati né soggetti sospettati di appartenere alla ndrangheta Insomma, se un reato verrà riconosciuto a Costa (l’avvocato Severino in subordine in questo caso ha chiesto l’applicazione del minimo della pena), ciò non potrà mai esser ricondotto a nessuna ipotesi di reato associativo
L’udienza è stata aggiornata al 13 giugno e, in quella data, salirà in cattedra la difesa dell’ex sindaco Alessandro Figliomeni con gli avvocati Antonio Mazzone e Vincenzo Nobile. Un’intera giornata per la difesa di Figliomeni, che ne ha fatto espressa richiesta ottenendo l’autorizzazione della Corte