di Redazione
REGGIO REGGIO CALABRIA – Quindici anni di carcere in primo grado. Tredici e otto mesi in appello. E’ questa la condanna inflitta dalla Corte di Appello di Reggio Calabria ad Antonio Cataldo, riconosciuto come leader della omonima consorteria di ‘ndrangheta di Locri, al termine del processo “Route106″ .
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La condanna pronunciata a carico di Cataldo, difeso dagli avvocati Luca Maio e Giuseppe Mammoliti.è da intendersi come la continuazione di altri due processi: “Primavera”, nel quale è stato condannato a otto anni; e “Dead” a tre. Per cui, considerato il periodo di pena già scontato, lo stesso dovrebbe ritornare presto libero.
Il processo, come si ricorderà, prende le mosse dall’inchiesta condotta dalla DDA di Reggio Calabria, e in particolare dal pubblico ministero Antonio De Bernardo, che ha messo in luce gli intrecci tra le consorterie di ‘ndrangheta e i soggetti impegnati, a vario titolo, nella realizzazione della nuova strada statale 106.