di Ordine Provinciale dei Medici
REGGIO CALABRIA – “La responsabilità civile e penale del medico dopo la Riforma Balduzzi”: è stato questo il titolo di un interessante simposio promosso in sinergia fra l’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, l’Ordine degli Avvocati reggino, il Laboratorio permanente esame e controesame e giusto processo sezione di Reggio Calabria e l’agenzia Giuffrè.
Nell’introdurre i lavori, la Dr.ssa Iside Russo, Presidente di sezione presso la Corte d’Appello reggina ha sottolineato l’importanza del tema di giornata.
“La legge Balduzzi – ha spiegato il magistrato – avrebbe dovuto dirimere nodi problematici e tracciare punti fermi in tema di colpa medica delineandone i confini ma, già a caldo, ha portato ad evidenziare alcune sfasature tanto da parte della dottrina quanto della giurisprudenza. La norma è stata bollata come poco tecnica e con difetti ed incongruenze anche gravi. Pensata in un’ottica di prevenzione di pratiche di medicina difensiva è finita per non produrre gli effetti sperati”.
“Tuttavia – ha aggiunto la Dr.ssa Iside Russo – il dato evidente che accomuna i profili di responsabilità medica è la stretta interconnessione fra scienza e diritto ragion per cui un argomento come questo non può che essere affrontato con un approccio multidisciplinare”.
“La situazione attuale – ha rimarcato il Presidente dell’Ordine dei Medici, dr. Pasquale Veneziano, nel suo intervento – impone la medicina difensiva. Eppure è evidente che se si riuscisse a combattere concretamente queste prassi, i risparmi sarebbero enormi. In medicina, giudicare un atto medico quando l’evento si è verificato diventa troppo semplicistico. Un sintomo a posteriori ha un solo significato, a priori può averne una miriade. Ancora più preoccupante è poi il contenuto della recente legge sull’appropriatezza che mi auguro non venga mai applicata, un provvedimento secondo cui il medico potrebbe essere chiamato a pagare i costi di un esame che si sia rivelato inutile”.
“La distanza – ha concluso il Dr. Veneziano – è abissale pertanto occorre trovare un punto di incontro ottimale fra le necessità del paziente, del medico e della legge”.
Il Presidente dell’Ordine degli avvocati, Prof. Alberto Panuccio, ha focalizzato il suo intervento sul ruolo centrale dei consulenti tecnici, nei casi di responsabilità, su quello della stampa che spesso amplifica eventi di malasanità solo presunta, e sulle compagnie assicuratrici che quasi sistematicamente non prendono parte agli incontri di mediazione propedeutici alla definizioni delle controversie civile in tali ipotesi.
Un saluto alla platea è stato rivolto anche dall’Avv. Natascia Sarra, segretario La.P.E.C. e Giusto processo, sezione di Reggio Calabria, che ha sottolineato il ruolo del gruppo come laboratorio permanente, culturale e giuridico, che riunisce avvocati, magistrati e docenti universitari.
Nel suo intervento, il Prof. Giovanni D’Amico, ordinario di diritto privato presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha tracciato l’iter pregresso e successivo all’approvazione del decreto Balduzzi evidenziando come il legislatore, con tale provvedimento, sia voluto intervenire per allentare la pressione sui medici.
Moderate dalla Dr.ssa Iside Russo, sono, quindi, iniziate le relazioni. “Il giudizio di colpa medica dopo la legge Balduzzi: prime applicazioni giurisprudenziali” è stato il tema della relazione curata dal Dr. Corrado Bonazinga, Giudice presso il Tribunale di Messina. De “l’irrilevanza della colpa lieve tra imperizia, imprudenza e negligenza” ha disquisito il Prof. Cristiano Cupelli, docente di diritto penale delle scienze mediche e delle biotecnologie presso l’Università Luiss di Roma. Il Prof. Pietrantonio Ricci, ordinario di Medicina Legale all’Università Magna Grecia di Catanzaro, ha interessato il pubblico parlando su “l’importanza delle linee guida e della cartella clinica nella valutazione della colpa medica”.
A ravvivare il dibattito sono intervenuti il Dr. Giuseppe Zampogna, Vicepresidente dell’Ordine dei Medici che si è soffermato sull’attuale questione della legge Lorenzin in tema di appropriatezza e l’avv. Carlo Morace, consigliere dell’Ordine degli avvocati.
Reggio Calabria 03.10.15