R. & P.
Oggi come ieri (e come domani) sappiamo che la filosofia è una delle chiavi fondamentali per apprendere il senso della vita e per cercare, attraverso le nostre riflessioni e quelle di chi ci ha preceduto, di raggiungere la sapienza. Riconoscendo l’importanza di questa disciplina, l’Istituto “G. Mazzini” di Locri ha organizzato un incontro con il professor Maurizio Iiritano, che insegna storia e filosofia, per discutere insieme ai ragazzi di una delle figure di maggior importanza nella storia della nostra regione e dell’Europa intera: Gioacchino da Fiore.
L’incontro ha avuto inizio con l’intervento della Dottoressa Federica Roccisano, che è stata assessore regionale al Lavoro, ora socia della Cooperativa Hermes 4.0, che ha spronato i ragazzi a continuare ad impegnarsi nello studio al fine di conseguire una formazione completa in grado di rispondere alle sfide poste dalla società globalizzata. Sono seguiti i saluti del preside della scuola, Francesco Sacco che ha ringraziato gli ospiti presenti. Ha preso parte alla manifestazione anche l’Assessore alla Cultura del comune di Locri, Anna Sofia.
Il professor Iiritano ha parlato del filosofo Gioacchino, nato a Celico, in provincia di Cosenza, probabilmente tra il 1100 e il 1200, famoso per i suoi studi sul dogma della Trinità e per la fondazione dell’Ordine Florense e della città di Fiore. La sua mente brillante sin dalla tenera età e la famiglia benestante, gli permisero di iniziare la carriera di notaio presso la corte di Palermo. Insofferente alle ricchezze terrene, scappa dalla città siciliana e si reca a Gerusalemme, per cercare il senso della sua vita. Lì si converte al cristianesimo e dopo anni di eremitaggio torna a Celico, dove rivede il padre. Diventa abate a Corazzo, ma decide di abbandonare la sua carica e di fondare la città di Fiore e l’ordine monastico florense. Un genio alla Leonardo: contabile, religioso, abate, musicista, artista, scienziato ma soprattutto filosofo: una personalità eclettica citata anche da Dante nella sua Commedia.
Il percorso dei ragazzi del Mazzini non si è, però, concluso con questo evento, infatti, insieme alle terze classi della scuola media di Antonimina è cominciato, proprio a conclusione dell’incontro, un cammino di riflessione e di studio della filosofia, un progetto chiamato “La Biga Alata”, dal mito di Platone, che si concluderà il 15 maggio.
Un’iniziativa interessante, profonda e coinvolgente, organizzata dal team docenti del Mazzini in collaborazione con i docenti dell’Istituto comprensivo “Cinque martiri di Gerace”, che lascia ben sperare per una futura collaborazione tra i due ordini di scuola.