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Si è concluso domenica il primo appuntamento del Mu-Sa, il gemellaggio tra musica e sapori del Mezzogiorno d’Italia che nel week-end, negli impianti sportivi del Dopolavoro ferroviario di Sassari, ha dato sfoggio di tutto il potenziale enogastronomico di Calabria, Basilicata e Sardegna.
«Questa esperienza sarda è stata molto positiva ed è un primo rodaggio in vista dello sbarco in Calabria previsto per il prossimo anno – ha spiegato Nicodemo Vitetta, coordinatore dell’evento e rappresentante della Pro loco di Gioiosa Jonica per la Calabria –. L’obiettivo è quello di portare (si spera) la carovana itinerante nelle regioni aderenti, con l’aspettativa di fare un grandissimo evento in Basilicata nel 2018, in attesa di Matera Capitale europea della Cultura 2019». Dello stesso avviso Pietro Verrastro, coordinatore della Rete d’imprese ruralità e gusto in rappresentanza di 28 aziende lucane e del loro straordinario patrimonio gastronomico: «Abbiamo dei tesori che non tutti conoscono, facciamo sistema e saremo vincenti».
Tra i protagonisti dell’evento anche la rappresentanza provinciale del WWF, con la presidente Wanda Casula e il vice Giovanni Lacana, che hanno sensibilizzato i presenti sull’utilità ecologica del consumo di beni alimentari a filiera corta prodotti in maniera economica sostenibile.
Tra gli stand, numerosissimi i prodotti di nicchia realizzati in modo artigianale e biologico. Dai salumi piccanti calabresi ai dolci come la “nguta” (dolce tipico del periodo pasquale) e le panificazioni caratteristiche, il “jermano” di segale e la pizzata di mais. Graditi gli assaggi del vino passito calabrese. Tra le proposte più invitanti “sua maestà” il peperoncino (presente anche nel miele), nondimeno la liquirizia e persino il bergamotto, agrume aromatico della sola zona (molto ristretta) di Reggio Calabria e conosciuto in tutto il mondo per l’utilizzo tra l’altro nelle profumazioni.
Tra i tesori della Lucania non potevano mancare le leguminose di Altura, il peperone crusco, essiccato e fritto, ottimo come snack, e i pani simbolici del matrimonio aviglianese quali la strazzata, le ossa di morto e il tarallo. Tra i produttori sardi era presente invece il panificio Cherchi di Olmedo, i dolci sardi di Sennori, i formaggi Murgia di Sassari, il birrificio Sambrinus di Muros, le cantine Galavera e la Cantina Fiori di Usini, la Cantina sociale e il vino Rigatteri di Santa Maria la Palma, i vini Mulas di Bono, Sorres di Sennori e l’acqua San Martino.
Sul palco del Mu-Sa, nel corso della manifestazione sono state molto apprezzate le esibizioni della cantante folk Silvia Sanna, i diversi cantadores a chitarra, i tenores di Thiesi “Cunsonu Nostra Signora di Sunis” e gli Arangara, musicisti calabresi di fama nazionale. Infine, ciliegina sulla torta è stata la partecipazione del piccolo Mario Donato Vinci, che insieme alla sua maestra di canto Marina Mura ha raccontato la sua esperienza al 58° Zecchino d’oro.