R. & P.
La terribile situazione che stiamo vivendo ha fatto riemergere la drammatica condizione in cui versa la sanità Italiana e quella Calabrese in particolare.
Anni di una politica sanitaria volta solo ed esclusivamente ad una visione aziendalistica del problema (del resto, non esistono più le Unità Sanitarie Locali trasformate proprio in Aziende Sanitarie) hanno prodotto, sia in termini di strutture che di risorse umane disponibili, la situazione che oggi vediamo.
In questo contesto, nell’ottica di offrire una immediata risposta alle necessità contingenti, giunge la proposta del neo consigliere regionale Giacomo Crinò di riaprire l’ospedale di Siderno per dare riscontro immediato alle carenze attuali che, già drammatiche, possono anche in Calabria diventare tragiche, come purtroppo in altre parti d’Italia cui rivolgiamo un commosso pensiero di solidarietà.
Progressisti apolidi condivide e sostiene la proposta, ed anzi, intervenendo a sostegno della stessa con spirito costruttivo, prova anche a dare il proprio modesto contributo.
Riteniamo sia il caso di ripensare l’offerta sanitaria nel suo insieme. L’ottica di razionalizzazione non deve essere intesa quale spinta al taglio dei costi ma deve essere protesa ad una razionalizzazione delle risorse e delle strutture esistenti che, pur avendo riguardo alle capacità di spesa, ampli l’offerta sanitaria esistente.
Riteniamo importante anche che si concluda il lungo periodo di commissariamento che non sembra abbia prodotto risultati lusinghieri.
Questa battaglia deve essere fatta da tutti.
In Calabria i posti letto sono pari ad 1,9 ogni mille abitanti, in Friuli (ad esempio) sono invece 5,2 ogni mille abitanti. La Locride necessita e merita una sanità non inferiore a quella offerta in altre parti d’Italia.
La riapertura dell’ospedale di Siderno può e deve essere vista non solo per dare soluzione alle esigenze immediate (ripetiamo cosa più che giusta) ma anche, e soprattutto, per far sì che in futuro, ed anche in situazioni di normalità, vi sia sul territorio un altro presidio a completare l’offerta sanitaria.
Per quanto riguarda le risorse, ricordiamo che l’ospedale di Siderno era stato (al momento della sua chiusura) destinatario di promesse economiche che dovevano servire alla realizzazione della casa della salute, promesse che durante l’amministrazione Fuda erano divenute concreti finanziamenti (circa 10 milioni di euro) che si trovavano allocati in appositi capitoli del bilancio della Regione Calabria.
Quelle somme dovrebbero ancora trovarsi nei capitoli dell’ultimo bilancio approvato e dunque in quelli del redigendo bilancio.
Da lì si può partire per affrontare l’emergenza e preparare il futuro.