di Gianluca Albanese
SIDERNO – Ci saranno anche i sindaci della Locride domani a mezzogiorno fuori dalla sede del consiglio regionale per aderire alla manifestazione dei lavoratori Lsu-Lpu che rivendicano il diritto alla corresponsione delle spettanze arretrate (4 mensilità per gli Lpu e 6 per l’integrazione degli Lsu-Lpu) e prospettive concrete di stabilizzazione.
E’ quanto è emerso durante la riunione di questa sera del comitato esecutivo di AssoComuni allargato anche ai sindaci che non ne fanno parte. Una sorta di ibrido tra comitato e assemblea, dunque, la cui convocazione ha suscitato qualche perplessità nel primo cittadino di Bovalino Masino Mittiga, che avrebbe preferito la convocazione dell’intera assemblea, vista l’importanza dei temi all’ordine del giorno ma che, come riferito dal suo presidente Giorgio Imperitura «Non si è potuta convocare perchè mancano ancora le indicazioni di tre sindaci che dovranno subentrare nel comitato ai loro colleghi non rieletti lo scorso maggio».
Ha introdotto i lavori il presidente del comitato Giuseppe Strangio, che ha ripercorso le tappe fondamentali della protesta dei 5.000 Lsu-Lpu calabresi, rimarcando anzitutto che «Per come mi ha riferito il sottosegretario alla Regione Alberto Sarra, quest’Ente ha assicurato al momento solo le risorse necessarie per assicurare la copertura finanziaria del pagamento delle indennità per tutto il 2013, grazie all’assestamento di bilancio che sarà, presumibilmente, votato domani».
«Il punto – ha proseguito Strangio – è che per il futuro di questi lavoratori, l’unica soluzione possibile potrebbe giungere dal tavolo romano e da una serie di nuove normative che, partendo dalla proroga dei progetti avviino un serio percorso di stabilizzazione, sollevando i Comuni e la pubblica amministrazione in genere, da tutti quegli ostacoli normativi che ad oggi impediscono la stabilizzazione».
E se il sindaco di Caraffa del Bianco Marrapodi ha posto alcune serie questioni di ordine contabile-amministrativo, è toccato al sindacalista della CGIL Sebastiano Marando spiegare le richieste specifiche alla base della manifestazione in programma domani a Reggio Calabria. «Noi chiediamo – ha detto Marando – alla giunta regionale che prima dei lavori del Consiglio di domani si convochi una riunione dei capigruppo necessaria a inserire all’ordine del giorno l’assestamento di bilancio, altrimenti come si farà a coprire il pagamento dei sussidi per tutto il 2013, visto che l’esecutivo regionale ha reperito le risorse ma mancano i decreti per dare esecutività a tutto ciò?».
Ma non solo. Marando ha aggiunto che «Al tavolo romano dobbiamo ottenere lo sblocco del turn over, delle assunzioni e della spesa dei Comuni oltre che un ritorno ai dettami della legge 1156/2007 che assicurava incentivi annuali pari a 10.000 euro per ogni lavoratore impegnato nei Comuni per tutta la sua vita lavorativa, insieme a un piano regionale di stabilizzazione che per sommi capi Scopelliti ha già condiviso con le organizzazioni sindacali».
Molti i sindaci intervenuti (tra cui Longo, Candia, Scordino, Certomà e Rocca) che hanno evidenziato le difficoltà insormontabili che i Comuni hanno ad assicurare i servizi essenziali senza gli Lsu-Lpu, mentre il vicesindaco di Locri Raffaele Sainato è andato oltre, e dopo aver ricordato che «Quando era possibile stabilizzarli molti non lo fecero, mentre noi a Locri ne stabilizzammo 43 prevedendo che molti dipendenti potranno andare in pensione da qui a un anno o due, come accadrà», ha aggiunto che «Certamente, stando così le cose, il 2 gennaio 2014 i Comuni saranno costretti a rimandare alla Regione gli Lsu-Lpu non stabilizzati, perchè non hanno le risorse per mantenerli».
A questo punto, è intervenuto il consigliere regionale Pietro Crinò, componente la commissione Bilancio a palazzo Campanella che dopo aver esordito con una doccia fredda («La giunta regionale – ha detto – non hai mai portato in commissione la variazione di bilancio e se dovesse deciderla stasera deve comunque passare al vaglio dell’Aula»), ha sposato le ragioni della manifestazione di domani.
«Dobbiamo approfittare – ha detto Crinò – di questo stato di agitazione per arrivare alla stabilizzazione sulla scorta di quanto accaduto a loro colleghi di Sicilia e Campania, attraverso strumenti normativi che passano dal tavolo romano e che permettano di stabilizzarli non necessariamente nella pubblica amministrazione ma anche nei musei e nei beni culturali e archeologici».
Alla fine, i sindaci hanno redatto un documento in cui esprimono solidarietà ai lavoratori in lotta, chiedono rassicurazioni sulla copertura finanziaria di sussidi e integrazioni per l’anno in corso, la possibilità di partecipare al tavolo romano con una propria delegazione per utilizzare i lavoratori anche nei prossimi anni «visto – hanno detto da più parti – il rischio concreto di crisi delle amministrazioni locali semmai dovesse venire meno la forza lavoro rappresentata dagli Lsu-Lpu».
In chiusura, i primi cittadini hanno votato all’unanimità il documento anticipato agli organi di stampa nei giorni scorsi, col quale si chiede l’inserimento del tema della sicurezza nella programmazione dei fondi europei 2014-2020.
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