DAL COORDINATORE PROVINCIALE DELLA LISTA “SCOPELLITI PRESIDENTE” ORESTE ROMEO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA:
Ricevere una interdittiva antimafia il 10 gennaio dell’anno corrente e renderla pubblica con la decisione di autosospendersi dall’incarico di assessore provinciale solo a distanza di due mesi e mezzo, cioe’ a ridosso dell’udienza fissata dal TAR, non costituisce atteggiamento consono all’impegno che la Giunta Provinciale a guida Raffa afferma di profondere con convinzione sul versante della legalità.
Senza entrare nel merito della vicenda che interessa l’Assessore Rao, al quale si augura di risolvere positivamente ed in tempi ragionevoli la vicenda che lo riguarda, il problema politico che nessun peana, nemmeno le dichiarazioni “autocertificatorie” di altri colleghi di Giunta, potrà mai cancellare è di tutta evidenza e postula una perentoria alternativa.
Se l’interessato, espressione fiduciaria del Presidente Raffa, ha taciuto dal 10 gennaio al successivo 29 marzo 2013, egli ha minato, e non in maniera superficiale, la base fiduciaria della sua nomina, ovvero il Presidente e l’Assessore Provinciale hanno gestito la vicenda in termini di evidente ed imbarazzante inadeguatezza.
Del tutto conseguenziale, quindi, che questa sensazione sia ulteriormente esasperata nell’apprendere la notizia della restituzione della delega all’Assessore Rao sul presupposto, del tutto soggettivo, di una ritenuta impossibilità di attendere i tempi della Giustizia.
DAL COORDINATORE PROVINCIALE DELLA LISTA “SCOPELLITI PRESIDENTE” ORESTE ROMEO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA:
Ricevere una interdittiva antimafia il 10 gennaio dell’anno corrente e renderla pubblica con la decisione di autosospendersi dall’incarico di assessore provinciale solo a distanza di due mesi e mezzo, cioe’ a ridosso dell’udienza fissata dal TAR, non costituisce atteggiamento consono all’impegno che la Giunta Provinciale a guida Raffa afferma di profondere con convinzione sul versante della legalità.
Senza entrare nel merito della vicenda che interessa l’Assessore Rao, al quale si augura di risolvere positivamente ed in tempi ragionevoli la vicenda che lo riguarda, il problema politico che nessun peana, nemmeno le dichiarazioni “autocertificatorie” di altri colleghi di Giunta, potrà mai cancellare è di tutta evidenza e postula una perentoria alternativa.
Se l’interessato, espressione fiduciaria del Presidente Raffa, ha taciuto dal 10 gennaio al successivo 29 marzo 2013, egli ha minato, e non in maniera superficiale, la base fiduciaria della sua nomina, ovvero il Presidente e l’Assessore Provinciale hanno gestito la vicenda in termini di evidente ed imbarazzante inadeguatezza.
Del tutto conseguenziale, quindi, che questa sensazione sia ulteriormente esasperata nell’apprendere la notizia della restituzione della delega all’Assessore Rao sul presupposto, del tutto soggettivo, di una ritenuta impossibilità di attendere i tempi della Giustizia.