di Gianluca Albanese
SIDERNO – Tutti la vogliono, un po’ per aver maturato una certa coscienza ambientalista, un po’ perché “ce lo chiede la “Regione”; alcuni la fanno da anni, essendo stati abili a intercettare un finanziamento e a progettare bene la sua realizzazione, come a Roccella; altri (Siderno, Locri, Marina di Gioiosa in primis) si stanno per organizzarla su un piccolo campione di utenze cittadine. Stiamo parlando della raccolta differenziata dei rifiuti, specie di quella “porta a porta”. Una riflessione sul tema, lontana dalla retorica e dal “ce lo chiede la Regione” è quella di Sasà Albanese, co-fondatore di “Fattore Comune”, che esce dal bacino delle chiacchiere e degli annunci a vanvera, per puntare dritto al nocciolo del problema. E lo fa con un “post” su facebook.
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“Il nuovo piano regionale sulla gestione dei rifiuti – esordisce l’ex segretario provinciale dei Verdi – così come tutte le buone volontà di tante amministrazioni locali di organizzare la raccolta differenziata, se non si danno l’obiettivo di chiudere la filiera, significa abbaiare alla luna continuando a ripetere gli errori di questi ultimi 20 anni per poi scaricare sui cittadini i maggiori costi di servizi raffazzonati e fatti male, con la conseguenza di alimentare la sfiducia nelle istituzioni e comportamenti poco collaborativi”.
Proprio così. Albanese va dritto al punto e ribadisce che “Differenziare e trasferire lontano il prodotto raccolto annulla tutto il vantaggio che deriva dalla valorizzazione dei rifiuti. A Pietro Fuda lo avevo spiegato che la sfida nella Locride sta nel realizzare gli impianti per la trasformazione della carta, del vetro e della platica sul territorio e lo si può fare attraverso il comitato dei sindaci. Per l’umido basta attivare seriamente l’impianto di S.Leo. Per il resto, per organizzare la differenziata “porta a porta” non servono esperti. A Siderno servono circa 1.800.000 euro, li trovi e consolidi in bilancio i fondi per mantenere un servizio che dal punto di vista economico, senza valorizzazione, costerà sempre di più. Questo – conclude Sasà Albanese, che negli anni ’90 fu anche assessore comunale all’Ambiente, come testimonianza di bilanci che faremo nel prossimo futuro”.
Va ricordato, infine, che sia il sindaco Pietro Fuda che la sua vice Anna Romeo (che detiene la delega all’Ambiente) hanno da tempo preannunciato la partenza dell’esperimento che intende coinvolgere un nucleo di poche centinaia di utenze, per la raccolta differenziata “porta a porta” al centro di Siderno, mentre il presidente uscente del CdA di Locride Ambiente (società che ha avuto la proroga fino al 30/09 della raccolta differenziata a Siderno) Gianni Gerace ha preferito non sbilanciarsi e non dare date precise dell’inizio dell’esperimento.
Ma se non si progetta un impianto di trattamento di rifiuti differenziati in zona, potrebbe finire come con l’umido, che viene smaltito nell’impianto privato di Vazzano, nel Vibonese, con sostanziosi aggravi di costi per i Comuni, dovuti proprio al trasporto dei rifiuti da conferire in discarica.
E per finire, non è secondario il fatto che l’orientamento della Regione va verso l’implementazione degli impianti di smaltimento privati e, soprattutto, verso la creazione di Ambiti Territoriali Ottimali su scala provinciale per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
Ecco perché un’amministrazione lungimirante dovrà farsi promotrice di questa sfida e non limitarsi a subire delle scelte imposte dall’alto, come l’uso improprio e non fedele alle intenzioni originarie dell’impianto di San Leo.