di Simona Ansani
<<E’ un susseguirsi di giustificazioni. Un susseguirsi di accuse
tra tutti gli attori protagonisti di questa terribile vicenda. Asp
Veterinaria, Gestori, Comuni, non devono essere considerati semplici comparse
dell’orrore
che solo i cani stanno vivendo, hanno vissuto e sicuramente vivranno anche in
futuro. Sono tutti autori, carnefici di quanto accade sia all’interno di
strutture pubbliche che all’interno di strutture private convenzionate>>.
Sono le dure parole delle associazioni animaliste non solo della Locride,
ma della provincia di Reggio Calabria e di tutta la Regione, che si sono unite
per fare gioco di squadra e specificare quale siano le responsabilità sulle problematiche
degli amici a quattro zampe, che da troppi anni vengono poco considerati e
vivono in uno stato di assoluto randagismo e di pericolo per la loro
incolumità.
<<La Calabria che “gestisce ed è responsabile della piaga del
randagismo” è una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere – si legge
dalla nota congiunta diramata – abbiamo tanti di quei canili
“autorizzati” che di legale all’interno hanno solo la
“legalità” stabilita da servizi veterinari assenti, regione latitante
e comuni completamente impreparati in materia. Le Asp Veterinarie sono
purtroppo l’organo preposto al controllo del benessere animale, al rilascio di
pareri favorevoli, al rispetto delle leggi vigenti in materia, all’interno
delle strutture di detenzione, all’interno delle nostre case e dei nostri
giardini>>.
Dunque uno scenario ribadito dalle associazioni presenti su tutto il
territorio regionale, che sembra fare acqua da tutte le parti, ostacolati anche
fra di loro, fra le varie istituzioni, gli enti, i dirigenti, che trovano intoppi
da ufficio a ufficio, quando qualcuno di questi sembra essere pronto per cercare
di dare una svolta decisiva e propositiva.
<<Ma le Asp da chi vengono controllate? Chi punisce chi non
rispetta le leggi? Chi punisce le Asp assenti? La Regione? E la Regione che
sono sette anni che emana, tramite i suoi commissari straordinari insieme ad
una Task Force Veterinaria fortemente voluta dalla stessa, Decreti mirati,
decreti che parlano di “randagismo”, decreti che vengono poi
modificati, decreti che vengono poi prorogati. Sette anni, che storpiano
una legge nazionale in vigore dal 1991, mai attuata. Mai>>. Tante le
domande che oggi più che mai sembrano assumere un peso più incisivo, perché le
associazioni non si muovono più come singole, ma vogliono entrare in campo, per
sostenere questa partita tutti insieme, per vincerla una volta per tutte.
<<Siamo nel 2019. Quanti anni sono passati? Nelle regioni del Sud Italia
il randagismo è solo aumentato. I canili si sono quadruplicati, i controlli
sono inesistenti sotto ogni punto di vista e ciò che la cittadinanza non
comprende è l’utilizzo di denaro pubblico; i nostri soldi sperperati per
sovvenzionare, mantenere e ingrassare le tasche di strutture ormai al limite,
quasi come campi di concentramento, sostenute dal Servizio Veterinario
Pubblico. Forse è giunto il momento di alzare la testa e di urlare a gran voce –
prosegue il comunicato – quanto accade sotto il naso di tutti. Forse è giunto
il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità a livello pubblico e
soprattutto nelle sedi opportune. Forse è giunto il momento di opporsi al
sistema marcio e corrotto che avvolge il business del randagismo. Forse è
giunto il momento di non restare inermi a guardare. Rimembriamo a quella
parte della Calabria che sicuramente ha dimenticato che nel luglio del 2016
abbiamo avuto la forza di farci sentire urlando per Angelo, il cane
barbaramente ucciso a Sangineto (CS), per il quale la Calabria stessa con i
suoi Giudici ha emesso una sentenza storica contro i suoi assassini. Noi siamo
qui, ma ancora per poco saremo silenti>>.
Dunque la partita resta aperta, e anche questa volta come il 2016 per Angelo,
le associazioni sono pronte a farsi sentire, per ricevere questa volta delle
risposte definitive, per capire cosa c’è sotto, per segnare quel punto decisivo
che permette l’assoluta vittoria tutta a favore dei tanti randagi che sperano
in un luogo sicuro.
Di seguito le associazioni che hanno sottoscritto il comunicato stampa
PER CATANZARO E PROVINCIA:
Ass. MAIDASOLI
LEGA DEL CANE SEZIONE SOVERATO
ASS. BIOS IL VILLAGGIO DEI RANDAGI
ASS. AMICI A 4 ZAMPE
BALZOO SEZIONE SERSALE
ASS. DIAMOCI LA ZAMPA ONLUS
ASS. ANIMA RANDAGIA
PER COSENZA E PROVINCIA:
ASS. GLI INVISIBILI DEI CANILI RIFUGIO DI COSENZA
ASS. MICAEL
ASS. HEIDI UNA VITA DA CANI
ASS. DAMMI UNA ZAMPA
ASS. CROCE DEL SUD
ASS. AMICO MIO
ASS. BATTITO ANIMALE
ASS. FACCIAMO BRANCO
LEIDAA SEZIONE COSENZA
ANIMAL AMNESTY SEZIONE COSENZA
PER REGGIO E PROVINCIA
ENPA SEZIONE GIOIA TAURO
ASS. DACCI UNA ZAMPA ONLUS
ASS. I RANDAGI DELLA FERROVIA DI TAURIANOVA
ASS. IL GATTONERO ONLUS
ASS. ANIME RANDAGIE
ASS. AIVA OASI DI STEFANIA
ASS. LA ZAMPA NEL CUORE
ASS. OLA OLTRE L’ARCOBALENO
PER CROTONE:
OASI RIFUGIO CROTONE