R. & P.
Premesso che non ho condiviso da subito il principio che ha stabilito la nascita del RDC e che poi è stato causa di atteggiamenti passivi da parte di tanti disoccupati che a tutto hanno pensato fino ad oggi tranne che cercare lavoro.
Non molti conoscono le vicende di tantissime famiglie riguardo al reddito di cittadinanza. Ebbene è successo che l’INPS ha concesso, spesso per lunghi periodi, il RDC senza preliminarmente controllare le richieste.
Per via del Covid e per lassismo nei controlli l’INPS ha continuato a erogare la prestazione per tanti mesi e molti erano i cittadini che non sapevano di trovarsi in difetto.
Purtroppo la normativa è stata più volte integrata/modificata e questo ha tratto, spesso e volentieri, i richiedenti in inganno.
Ma a prescindere dalla malafede, più o meno voluta, e riconoscendo che la legge non ammette ignoranza, oggi l’INPS non vuole sentire ragioni.
Infatti da qualche giorno stanno arrivando a moltissime famiglie richieste di restituzione delle somme indebitamente percepite. In alcuni casi parliamo di decine di Migliaia di Euro.
Un vero e proprio salasso!
Unica concessione dell’INPS la rateazione di queste somme in massimo 24 rate.
Ora ci si chiede come potrà mai una famiglia restituire (in contanti) tutto quello che fino a ieri aveva utilizzato per acquistare il pane ai propri figli?
Si chiede pertanto,
attraverso le sedi periferiche, di voler sollecitare la sede nazionale INPS, a rivedere le richieste di restituzione, tenendo conto delle varie tipologie che hanno portato alla revoca del beneficio, anche attraverso altre misure.
Ad esempio, invece di richiedere la restituzione integrale delle somme indebitamente percepite si potrebbe stabilire un’equa sanzione da irrorare alle famiglie omissive.
Tale considerazione si impone in quanto difficilmente le famiglie bisognose potranno mai pagare gli indebiti, né in questa fase né in altre successive quando saranno iscritte a ruolo con inoltro all’agenzia per la riscossione.
Certi di una presa visione della problematica, soprattutto dal punto di vista sociale, si attendono disposizioni ulteriori.
Antonio Commisso
Responsabile Sindacale U.N.S.I.C.
Ciao Antonio. Tra tutti questi richiedenti, quanti in realtà lo hanno fatto essendo in malafede, sapendo sin dall’inizio di non averne diritto, e per i più svariati motivi?