R. & P.
«Il laboratorio di analisi di via Willermin ha esteso i tamponi alle prime categorie più a rischio, ovvero medici ed infermieri. Si procederà, poi, con i ricercatori ed i farmacisti, fino a coprire l’intera fascia delle persone maggiormente esposte al contagio. La battaglia sull’allargamento dei test, dunque, inizia a dare i sui frutti».
E’ quanto afferma il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà dopo aver sentito il dott. Antonio Bray, direttore sanitario dell’Asp, al quale ha chiesto informazioni sull’organizzazione messa in campo per la raccolta dei campioni biologici rivolta alle analisi di conferma del test molecolare sul Coronavirus.
«Ho avuto garanzie – ha detto Falcomatà – sul fatto che le prove verranno svolte anche su altre categorie particolarmente a rischio, le stesse che avevamo individuato nei giorni scorsi e che fanno riferimento ad uomini e donne delle forze dell’ordine, ai dipendenti dei supermercati, agli operai del settore d’igiene urbana, ai postali, ai corrieri, agli autotrasportatori, ai bottegai, ai fruttivendoli o ai benzinai. Insomma, senza voler dimenticare qualcuno, i tamponi saranno effettuati a tutti coloro che, in questi giorni – e non è un eufemismo dirlo – stanno garantendo la nostra sopravvivenza».
«Naturalmente – ha spiegato il sindaco – servono organizzazione e risorse e la Città Metropolitana, anche in questo caso, farà la sua parte. Ho assicurato, infatti, la disponibilità ad individuare somme utili all’acquisto di tamponi così da estendere il campionamento e ottenere, in questo modo, numeri e dati certi tali da prevenire il diffondersi del virus ed infondere conforto e sicurezza in ogni cittadino di Reggio Calabria».
«Quindi – ha concluso Falcomatà – l’Amministrazione di Palazzo Alvaro procede sul solco già tracciato con l’acquisto di attrezzature elettromedicali da distribuire nei vari reparti Covid-19 del nostro territorio. Nella giornata di ieri, infatti, sono stati consegnate le prime apparecchiature sanitarie all’ospedale di Reggio Calabria ed alle altre strutture dell’area metropolitana».